ilNapolista

Galeano passò tutta la vita ad aiutare i fanatici della lettura a superare la paura del calcio

Così come passò tutta la vita ad aiutare i fanatici del calcio a superare la paura dei libri. Il calcio è lo specchio del mondo

Galeano passò tutta la vita ad aiutare i fanatici della lettura a superare la paura del calcio
Exif_JPEG_420

Per capire Eduardo Galeano (1940-2015), giornalista e romanziere uruguagio, forse basterebbe fare la sintesi delle ragioni per cui scriveva: “scrivo affinché possiamo provare a essere più forti della paura di sbagliare, o di essere puniti, quando arriverà l’ora di scegliere, nell’eterna lotta tra gli indegni e gli indignati”. Ed è proprio l’uscita della ristampa di “Chiuso per calcio (pagg. 326, euro 19; Sur)”, curata nell’edizione italiana da ”L’ultimo giorno”, che ci restituisce il Galeano più autentico. Un ragazzo che come tutti i ragazzi alla fine del mondo avrebbe voluto giocare al calcio, perché il calcio è il Paradiso dell’immaginazione. Ma vista l’inettitudine a farlo trovò nella scrittura la sua vocazione di strada. Poi passò tutta la vita ad “aiutare i fanatici della lettura a superare la paura del calcio, ed i fanatici del calcio a superare la paura dei libri… ”. E, questa velleità, è anche propria di chi scrive o di esperienze editoriali come quelle de Il Napolista.

Le prime pagine sono per Diego Armando Maradona, ancora in pancia a Lanus di Mamma Tota: stella di luce e di latta, unico giocatore ad attaccare i potenti del calcio. Con un’unica malattia evidente: la successina, un morbo che costringeva Maradona a credersi Maradona… , ed a dimenticarsi di essere solo Diego. Galeano descrive una Napoli – ai tempi di Diego – “condannata a sottostare alle furie del Vesuvio ed alla eterna sconfitta sui campi di calcio… “. E grazie a Maradona l’oscuro Sud ha potuto sconfiggere il Nord luminoso… “Per le strade si vendevano immagini della divinità in pantaloncini, illuminata dall’aureola della Vergine, o avvolta nel manto sacro del Santo che sanguina… ”. Non si parla solo di Diego in questa raccolta in prosa profondamente poetica ma di tutti quegli ultimi che attraverso la creatività hanno lanciato al mondo capitalistico un messaggio di luce immune dai carri armati. Perché il calcio è lo specchio del mondo.

ilnapolista © riproduzione riservata