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La Uefa non è capace di sfruttare economicamente la finale di Champions

Se si tiene conto dell’audience pressoché uguale, il Super Bowl ricava dai diritti tv circa 7 miliardi di euro, contro i 2,4 della Champions League.

La Uefa non è capace di sfruttare economicamente la finale di Champions
Manchester (Inghilterra) 26/04/2022 - Champions League / Manchester City-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: Coppa ONLY ITALY

Il paragone con il Super Bowl è imbarazzante da un punto di vista finanziario. Ancora una volta il divario con la Champions è abissale. I due eventi sportivi sono i più seguiti al mondo, ma se in America hanno una sviluppata capacità imprenditoriale, in Europa non si può dire la stessa cosa della Uefa.

La finale della Champions League potrebbe essere potenzialmente l’evento sportivo più seguito al mondo, ancor di più rispetto al Super Bowl visto che il calcio è una lingua universale.

La miopia imprenditoriale della Uefa è evidente. Basti pensare che per il massimo organo calcistico europeo, l’equazione per massimizzare i ricavi si traduce in una semplice aumento dell’offerta di contenuti a discapito della qualità.

Come a dire: più partite si giocano, più si guadagna. Il Super Bowl è l’esatto contrario e i numeri danno ragione all’evento americano.

I numeri forniti da Calcio & Finanza sono chiari:

Se i numeri dell’audience infatti a livello mondiale sono pressoché identici o quasi, i valori in termini di ricavi sono inferiori pressoché su ognuna delle principali voci, sia per quanto riguarda il confronto Super Bowl-finale di Champions che nel paragone diretto tra la NFL e la Champions League.

Se si tiene conto dell’audience pressoché uguale (150 milioni per il Super Bowl, 160 per la Champions), il Super Bowl ricava dai diritti tv circa 7 miliardi di euro, contro i 2,4 della Champions League. 10 miliardi di euro totali dall’intero torneo americano, contro i 2,8 di tutta la Champions.

Dalle pagine di Forbes, come scrive sempre Calcio & Finanza, si vede come il brand del torneo americano raggiunga i 730 milioni di euro, mentre l’ex Coppa dei Campioni raggiunge appena i 160 milioni di euro.

Ma il divario non riguarda solo i singoli tornei:

Gli effetti a cascata riguardano anche le singole squadre a partire dal tema ricavi: la NFL distribuisce circa 250 milioni di euro a ciascuna delle 32 squadre che fanno parte della lega (per un totale di circa 8 miliardi di dollari), mentre per le 32 partecipanti alla Champions League la quota di ricavi da suddividersi in base ai risultati è di 2 miliardi complessivi. Non è un caso, quindi, il fatto che le franchigie NFL occupino 30 posizioni nella classifica delle 50 squadre sportive mondiali dal maggior valore, rispetto alle otto società calcistiche presenti.

È evidente che più di qualcosa nella strategia della Uefa sia sbagliata. Ancora ci domandiamo perché il calcio è in ginocchio (tranne la Premier, ovvio).

 

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