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Leao imbacuccato in panchina è il simbolo della grandezza perduta del Milan (CorSera)

“L’espressione dei suoi occhi è tutta un programma”. E sugli altri protagonisti: “Se Lautaro è implacabile, Giroud è l’immagine di una squadra a pezzi”

Leao imbacuccato in panchina è il simbolo della grandezza perduta del Milan (CorSera)
Mg Milano 29/01/2023 - campionato di calcio serie A / Milan -Sassuolo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rafael Leao

“Il Diavolo è in ginocchio”. Il Corriere della Sera commenta la sconfitta del Milan nel derby milanese. Un unico gol ha portato l’Inter alla vittoria, firmato da Lautaro, tornato in forma smagliante dal Mondiale. Cosa che non si può dire di Leao, che ieri è rimasto in panchina per quasi tutta la partita per scelta tecnica di Stefano Pioli. Il CorSera fa il paragone tra i reduci del Mondiale tra le fila dell’Inter e quelli tra le fila del Milan.

“Se il Toro nerazzurro è implacabile, il suo rivale Giroud, l’uomo che dodici mesi fa il derby lo aveva ribaltato con una doppietta, è l’immagine di una squadra a pezzi. Olivier perde ancora come nella finale del Lusail e a meno di un quarto d’ora dalla fine spreca l’unica, vera, ghiotta opportunità per riaggiustare la notte rossonera. Niente da fare. Il Milan precipita, non vince da sette partite e ha perso le ultime quattro, da Riad a San Siro”.  

E ancora, su Leao: il portoghese in panchina, tutto mogio e imbacuccato, è il simbolo della grandezza perduta del Milan.

“Anche il 5 febbraio scorso la squadra di Pioli era stata dominata dai nerazzurri prima che Giroud si girasse e riscrivesse la storia del match oltre che del campionato. Stavolta però la differenza di valori in campo è imbarazzante (le cifre del possesso palla sono eloquenti, 74% contro 26% nei primi 45’), con il Toro emblema della sfrontatezza nerazzurra e Leao, imbacuccato in panchina, simbolo di una grandezza perduta”.

“Leao, al contrario, è il grande escluso della partita più sentita di Milano. Nei giorni in cui tengono banco i retroscena sul suo rinnovo contrattuale con il Milan (l’avvocato Dimvula in settimana ha chiarito che l’attaccante non ha mai chiesto il dimezzamento della clausola rescissoria come condizione per firmare, ma l’entourage di Jorge Mendes è meno fiducioso sulla firma imminente), Pioli manda in panchina il suo giocatore più talentuoso. L’espressione degli occhi, che sbucano fra il cappuccio e la sciarpa che copre il naso, è tutto un programma”.

 

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