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Napoli-Cremonese 3-0, pagelle / Il Napoli è più forte anche della orrenda maglia di San Valentino

Lobotka il ministro perfetto per la Transizione ecologica: lava e ricicla palloni. L’abbraccio di Spalletti è quello che avremmo voluto dargli noi

Napoli-Cremonese 3-0, pagelle / Il Napoli è più forte anche della orrenda maglia di San Valentino
Napoli's Nigerian forward Victor Osimhen controls the ball during the Italian Serie A football match between Napoli and Cremonese on February 12, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)

Le pagelle di Napoli-Cremonese 3-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. La Cremonese ghirigoreggia assai e finisce per essere effimera negli ultimi venti metri. In pratica mena il torrone e il giovane Meret assomma due tranquille domeniche di verginità – 6

Non si capisce con Kim ed esce in modo un po’ incerto: due piccole macchie in una serata in cui non viene mai chiamato in causa – 6

DI LORENZO. Sempre più votato all’offesa, l’Euroappuntato è decisivo in due delle tre reti del Napule. Sul due a zero di Victor Victoria il Capitano dà lo spin con la cabeza alla pelota, che poi viene rimbalzata dal Monaco Guerriero per Osi felicemente solo. Indi, è lui che pesca il Macedone del Nord per il terzo sigillo definitivo. Aggiungiamo, Ilaria, che in attacco vanta un tiro respinto e un colpo di testa deviato – 7

Sa fare tutto e lo fa con una diligenza e un impegno come si vedono raramente. Praticamente un centrocampista mancato – 7

RRAHMANI. Proprio perché i ghirigori cremonesi sono tanti, il lavorìo di prevenzione là dietro è intenso. Del resto, qualcosa vorrà dire che il Napule ha la migliore difesa del campionato, 15 gol subìti, e una differenza reti mostruosa, + 39 (come il prefisso per l’Italia) – 7

Non si vede quasi mai, il che significa che tutto sommato vive una serata estremamente tranquilla – 6,5

KIM. Il Monaco Guerriero signoreggia in cielo e di testa le prende quasi tutte. Senza dimenticare il servizio vincente per Victor Victoria – 7

Concede pochissimo a Tsadjout, che si rivela un cliente non comodissimo. L’assist per Osi gli merita da solo il voto – 7

MARIO RUI. Lì a sinistra, in società con il Che Kvara, a Marittiello tocca amministrare decine e decine di palloni e così capita di fare errori (anche gravi). Ma, come diceva scespirianamente il saggio cinese di Nick Carter, tutto è bene quel che finisce bene – 6,5

Un piccolo passo indietro rispetto al suo solito. Sernicola gli dà del filo da torcere: complimenti al giocatore della Cremonese, ma da Marittiello ci si sarebbe aspettati di più – 6 

OLIVERA dal 70’. Quando è il suo turno, l’uruguagio è sempre pronto – 6

Senza voto

ANGUISSA. A dire il vero, l’inizio è lento e un po’ svagato, poi l’ovunquismo di Zambo viene fuori come un diesel e gli spazi per gli avversari, dal centro in su, si restringono di parecchio, quasi fino a sparire – 7

All’inizio un po’ bloccato, cresce sulla distanza. Si dà da fare su tante palle e anche in fase difensiva – 7

LOBOTKA. Il ministro perfetto per la Transizione ecologica: lava e ricicla una massa enorme di palloni. Che Dio ce lo conservi a lungo, almeno per altre sedici giornate – 7,5

L’abbraccio di Spalletti è quello che avremmo voluto dargli noi. Il giocatore più prezioso del Napoli, sicuramente quello meno sostituibile – 8

DEMME dall’86’. Chi si rivede, eh – senza voto

Senza voto

ZIELINSKI. Anziché criticare, Ilaria, voglio ribaltare i termini della questione sul Caro Piotr. La bellezza essenziale del Napule spallettiano, di matrice asburgica e certamente non borbonica, è tale che Zielinski si adatta a una lotta operaia da formica. Anche questo serve – 6

Nei primi venti minuti sbaglia almeno quattro palle semplici. A volte parte in anticipo, vanificando l’azione della squadra, ma altre velocizza il gioco. Un mistero – 6

ELMAS dal 70’. Sesta marcatura partendo dalla panca (più o meno). Un prodigio di riserva, ma pur sempre prodigio – 7

Si alza dalla panchina, entra subito in partita e segna pure. L’arma segreta del Napoli di Spalletti – 7

LOZANO. Che metamorfosi, Ilaria. Lo Sciamano ha cambiato Lobo, Osi, il Macedone, Marittiello e anche lui, il Bambolo assassino. Lo so, rischio l’inflazione dell’aggettivo essenziale, ma finanche El Tav è decisivo e austero come uno stacanovista mitteleuropeo. Tra cross e tiri, riesce a fare l’intervento difensivo più efficace della partita, sullo zero a zero: quel recupero portentoso sul connazionale Vasquez al 9’ – 7,5

Qualche errore di troppo su palle semplici, ma la crescita è esponenziale, hai ragione tu. Fa impazzire Vasquez (che meritava il secondo giallo), non sta fermo un attimo, avrebbe meritato il gol – 7,5

NDOMBELE dall’82’. Fa un tocco con la sua consueta imprevedibilità nicciana e Spalletti giustamente gli allucca in capa – senza voto

La flemma e la noncuranza di Ndombele sono favolose – sv

OSIMHEN. Stasera Victor Victoria è un elastico pronto a schizzare e a fare male, sia da solo sia servendo i compagni. E, ovviamente, continua a segnare: il suo due a zero è una benedizione rassicurante che porta il numero 17, alla faccia della plebe scaramantica – 7,5

Il contributo alla squadra è esemplare. E’ ovunque, tanto da vanificare, spesso, il suo potenziale offensivo. Ma si sacrifica, guida i compagni, incita il pubblico. Osimhen è diventato il comandante tuttofare del Napoli. Un giocatore meraviglioso – 7,5

KVARATSKHELIA. Inventa, semplicemente, e apre la partita come la classica scatoletta di tonno. Tanti auguri Che Kvara – 7,5

Si inventa un gol quando chiunque altro si sarebbe accontentato di un misero e sciocco calcio d’angolo. Trova spazi ovunque, anche se commette anche tanti errori di superficialità. Ma gli si perdona tutto! – 7,5

RASPADORI dall’82’. Senza voto

Senza voto

SPALLETTI. Il suo Napule è talmente avulso dallo stato di perenne eccezionalità della città (che sia sofferenza o gioia non importa) che adesso il rischio dei professionisti della napoletanità è quello di essere vittime di un’inedita noia, ché non trovano le parole. Che bello. E che novità. La sua squadra non balla e non fa accademia estetica. Piuttosto ha una grazia ferocemente geometrica che soffoca l’avversario, costringendolo alla resa. L’unica nota stonata di stasera, se proprio vogliamo dirlo Ilaria, è la brutta maglia di San Valentino, che richiama i colori della seconda società dei De Laurentiis. Anzi, a pensarci bene, questa maglia è un inconsapevole e sublime sfottò al fatidico popolino degli A 16. E che unisce Napoli e Bari in uno smack grande quanto un’autostrada – 8

Quella maglia è orrenda, Fabrizio, oscena. E andrebbe bandita. Detto questo, se il Napoli continua a giocare così e a vincere pure, per me può vestirsi anche soltanto di una foglia di fico e chissenefrega. Su Spalletti abbiamo detto già tutto, su questo Napoli, forse, pure. E’ il suo Napoli, questo è certo: la squadra è fortissima, ma il modo in cui lui la tiene sempre sul pezzo è da manuale. Una menzione speciale per la Cremonese: inspiegabile che non sia mai riuscita a portare a casa una vittoria. Ho visto squadre peggiori, tipo la Juve – 8

ARBITRO MASSIMI. La scelta di non dare il rigorino ci può stare, ma la seconda mancata ammonizione a Vasquez è un errore gravissimo – 4

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