ilNapolista

Roma-Verona, è allarme ultras: Fedayn isolati dagli altri gruppi dopo lo sfregio serbo, si temono scontri

Sul Messaggero. Dopo il furto della pezza da parte dei tifosi della Stella Rossa il gruppo aveva chiesto solidarietà ma è stato lasciato solo

Roma-Verona, è allarme ultras: Fedayn isolati dagli altri gruppi dopo lo sfregio serbo, si temono scontri
Db Reggio Emilia 13/02/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Roma

Lo striscione del gruppo ultras Roma dei Fedayn rubato due settimane fa è comparso sabato nella curva dei tifosi della Stella Rossa di Belgrado. Gli ultras serbi, autori del raid a Piazza Mancini a Roma, lo hanno esposto e bruciato nella propria curva durante la partita di campionato contro il Cukaricki. La storico stendardo dei Fedayn è stato esposto capovolto, come si fa nel mondo ultras per rivendicare il trofeo di guerra, poi è stato bruciato. Intanto, uno striscione “spiegava” il gesto: “Hai scelto gli amici sbagliati”, in riferimento al gemellaggio con i Bad Blue Boys della Dinamo Zagabria. Oggi ne scrive Il Messaggero, paventando scontri all’interno della tifoseria giallorossa già oggi in occasione della partita col Verona.

I Fedayn, infatti, dopo l’umiliazione subita, hanno chiesto solidarietà agli altri gruppi ultras, ma senza ottenerla. Il Messaggero scrive:

“Un gesto simbolico, considerato molto importante nel codice calcistico, che potrebbe costare lo scioglimento del gruppo ultrà. E non solo, perché intorno allo striscione rubato e poi distrutto, si è agitata una guerra interna alla stessa tifoseria giallorossa, dalla quale c’è il rischio che si scateni una vera e propria guerriglia durante la partita di oggi con il Verona. Dopo “l’oltraggio” dei serbi, infatti, i Fedayn hanno chiesto agli altri gruppi di ultrà di manifestare solidarietà durante la partita che si è svolta giovedì scorso a Salisburgo: «Non esibite i vostri striscioni, oppure esibiteli girati o rovesciati», è il messaggio inviato ai compagni di tifo. Ma la richiesta è caduta nel vuoto, totalmente ignorata, e questo ha reso ancora più deboli i Fedayn. Così oggi, la digos e le forze dell’ordine in generale, sono in allarme perché temono le rappresaglie interne. Una guerra tra tifosi dello stesso colore. Ed è per questo che non è escluso un innalzamento dei controlli ai tornelli, soprattutto prima e dopo la partita nelle zone adiacenti all’Olimpico. La “pezza” ha un significato di appartenenza, una sorta di oggetto “sacro” da difendere dagli attacchi nemici. Averla rubata e bruciata è un fatto inedito a danno di un gruppo della Curva Sud. Se a questo si aggiunge la mancanza di solidarietà tra ultrà, il rischio che la tensione aumenti è molto concreto. Non è, comunque, chiaro se il gruppo del Quadraro si presenterà allo stadio e in che modo”.

In merito alla distruzione della “pezza” da parte degli ultras della Stella Rossa, il quotidiano romano aggiunge:

“Ieri, poi, l’epilogo: la “pezza” con la scritta Fedayn è stata bruciata con delle torce da stadio, calpestata e ridotta in cenere. Un gesto che potrebbe segnare la fine di uno dei gruppi storici della Curva Sud e che il 12 marzo avrebbe
compiuto 51 anni. Sugli spalti del Rajko Mitic erano esposte anche bandiere senza asta e capovolte appartenenti al gruppo, come quella con la scritta “Barilla”, un’altra che ricorda i 50 anni del gruppo, una con la scritta 1972 (l’anno di fondazione), una con la lupa capitolina e alcuni stendardi. Mancavano lo striscione “Brigata Roberto Rulli”, esposto in tutte le partite casalinghe sotto il maxischermo in Curva Sud in onore al capo storico e fondatore del gruppo deceduto a 32 anni, e la bandiera che lo raffigura. Entrambi per rispetto non sarebbero stati bruciati. Gli altri, invece, sono veri e proprio trofei di guerra distrutti, un gesto che nel linguaggio ultrà potrebbe segnare un punto di non ritorno”.

ilnapolista © riproduzione riservata