A La Repubblica: «quando si parla di calcio, si rendono tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti in altri ambiti»

La Repubblica intervista il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, per avere un suo parere sul caso Santoriello. Non c’è alcun pericolo di ricusazione, avverte.
«L’animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici».
Santalucia commenta le dichiarazioni di Santoriello (risalenti al 2019): «Sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus».
«È figlia della nostra cultura popolare che, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti in altri ambiti».
E spiega che è impossibile la ricusazione.
«Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un’inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi — anche volendo malignare sulle intenzioni — la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull’attività processuale. Tutt’altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità».
Sulla stessa linea è anche Vincenzo Maiello, professore ordinario di diritto penale presso l’Università di Napoli «Federico II» e avvocato penalista, intervistato oggi dal Corriere dello Sport.
«Santoriello non rischia proprio nulla. Quello che potrebbe ipotizzarsi è che Santoriello, tenuto conto del clamore delle sue dichiarazioni, potrebbe decidere di astenersi in conformità dell’articolo 52 del codice di procedura penale. Il pm non può essere ricusato dalle parti, può però esercitare l’astensione per gravi ragione di convenienza. La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha stemperato la natura di facoltà di questa situazione, stabilendo però che quando un pm in presenza di gravi ragione di convenienza non si astiene è poi soggetto anche a sanzioni disciplinari».
Non è questo il caso.
«Tenuto conto del contesto, lo escluderei».
Sul piano del processo sportivo, un’eventuale astensione di Santoriello potrebbe cambiare la situazione?
«No, l’eventuale astensione del pm non determina alcuna conseguenza sulla validità dell’attività svolta e non inciderebbe sul corso ulteriore della giustizia sportiva».