Il Napoli apolide straccia anche il venerdì 17. Spalletti voli alto, basta sfoghi provinciali con i giornalisti locali. Lobotka è un’apparizione, l’intelligenza di Elmas
Le pagelle di Sassuolo-Napoli 0-2 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Stasera nell’area amica, Ilaria, gli autoctoni prediligono l’assembramento all’assedio ma il giovane Meret resta freddo e lucido pur con qualche tremore di troppo. E su quel maligno tiro di Laurienté è fatale l’ausilio di San Palo, redivivo patrono – 6,5
Fa bene Meret a elogiare il lavoro difensivo dei compagni: si danno talmente tutti da fare (persino gli attaccanti, spesso, anzi, soprattutto loro) che di palle pericolose gliene arrivano davvero pochissime. Bravo comunque lui a restare sempre vigile e presente, anche quando le partite scorrono via senza particolari pericoli. Al palo metterei una lode – 6
DI LORENZO. Detto che il citato Laurienté gli fa un po’ girare la capa, bisogna segnalare che in generale l’Euroappuntato qualche colpetto in difesa lo perde. Nulla di eclatante, ma tra i quattro là dietro è l’unico che non brilla – 6
Nel primo tempo è come dici tu: commette diversi errori e uno di questi porta al palo di Laurienté (gran bel giocatore), ma nel secondo tempo il capitano si adegua al trecciolato del Sassuolo e riesce a prendergli meglio le misure. A prescindere da questo, l’apporto in fase offensiva di Di Lorenzo è preziosissimo e ogni volta mi sorprende e questa cosa merita mezzo voto in più – 6,5
RRAHMANI. Amir e Kim sono operai indefessi della vigna spallettiana. Non tirano mai il fiato, ramazzano di piede e di testa, impostano l’uscita. Di suo, Amir, vanta il servizio per il golazo di Victor Victoria – 7
Che meraviglia l’intelligenza di quel passaggio, con Amir che mette la palla a destra, dove sarebbe complicato per un attaccante andare a prendersela, soprattutto se braccato dai difensori avversari. Ma Amir sa che l’attaccante a cui sta passando palla in quel modo non è un attaccante qualunque ma Victor Osimhen – 7
KIM. Il Monaco Guerriero stasera ha qualcosa del samurai votato alla pugna difensiva perinde ac cadaver. Un vero cavaliere d’altri tempi, che non disdegna il sostegno a centrocampisti e attaccanti. In questo Napoli mostruoso, la mostritudine di Kim è tanta, davvero tanta – 7,5
Fa tutto e lo fa perfettamente. Ho contato un solo errore, sul finire della partita, qualcosa di così infinitesimo rispetto alla partita di dedizione, forza, attenzione e cura dei particolari che non ho neppure appuntato sul mio taccuino. Hai ragione a parlare di samurai, il suo modo di condurre la battaglia ha colpito anche me – 7,5
OLIVERA. L’uruguagio è arcigno, non si fa superare facilmente e ha un modo suo di discendere, con forza e tanta personalità. Quando gli autoctoni segnano, appare fuori posto: in realtà è Defrel a sbilanciarlo e Colombo molto giustamente annulla – 7
Qualche errore in fase difensiva, ma una bellissima intesa con Kvara. Una partita attenta e propositiva – 6,5
ANGUISSA. Zambo si mimetizza nella terra di mezzo come manovale che stronca e sopisce, che recupera e rilancia, non senza due o tre sciatterie che fanno incazzare Lucio in the sky – 6
Ho avuto l’impressione che rallentasse un po’ l’azione, in diverse occasioni. E il Napoli lento non sa giocare. Qualcosa a cui prestare attenzione – 6
NDOMBELE dal 78’. Senza voto
Senza voto
LOBOTKA. Stasera, Ilaria, viene facile dire che i migliori sono stati i due superoi là davanti, ma quello che combina Robotka, ancora una volta, è sostanza ed essenza da top player europeo. Insieme al Che Kvara fornisce un’assistenza continua a Victor Victoria – 8
Le geometrie che disegna sono degne dei più complessi libri di fisica. Ma ogni volta mi sorprende il modo in cui spunta fuori dappertutto a dare una mano. C’è un problema? Lobo te lo risolve. Facci caso: capita, a volte (rarissime), che i compagni si perdano l’attaccante avversario. Mentre quello sta per arrivare sotto porta all’improvviso viene fuori Lobo, non si sa da dove, ti compare così, in mezzo all’area, velocissimo, e con un piccolo intervento del piedino sradica palle con una dolcezza che ti lascia stupefatto. E poi inizia a correre, facendo impazzire le difese, senza mai perdere il pallone, che sembra incollato al suo piede, nascondendolo, trovando sempre spazi per illuminare i compagni. E gli avversari sono costretti ad abbatterlo. Allora lui resta a terra due secondi in più, quanto basta per rifiatare un attimo, che sa che quelli sono gli unici istanti in cui può e vuole rifiatare – 8,5
ELMAS. Il Macedone del Nord non si ferma mai. Infaticabile. E al 37’, servito dal Che Kvara, ha la sua occasione d’oro – 6,5
E’ intelligente, anche nel capire quando è necessario commettere fallo. Bravissimo sia in fase offensiva che in difesa – 7
ZERBIN dall’84’. Senza voto
Senza voto
POLITANO. Dal Capitano in su, la destra annaspa, non abbaglia. E Na-Politano si nota di più quando recupera – 6
Non brilla e se ne accorge: esce dal campo infastidito. Non brillare, in un Napoli così accecante di bellezza, deve essere una sensazione terribile – 6
ZIELINSKI dal 58’. Fa casino, soprattutto. Un casinista – senza voto
Amministra il vantaggio. Prende un giallo che non ci stava proprio – 6
OSIMHEN. Un palo, un gol e un altro mangiato al 50’. Corre ovunque e fa anche il mediano e il difensore. Victor Victoria fa storia e corsa a sé: in Europa solo Haaland gli tiene testa. E ho detto tutto, Ilaria – 8
Al 10’ è in difesa a strappare una palla con un intervento pulitissimo da dietro, quando poco prima si era lanciato in una cavalcata in attacco. Il suo gol sfida le leggi della fisica, tra l’altro lo segna mentre lo strattonano in due. Al 49’ si divora un gol. E poi c’è il palo e una parata di Consigli che ancora si sta chiedendo come ha fatto ad avere quel riflesso. Osimhen è incontenibile: che Dio ce lo preservi per tutta la durata della sua permanenza in questo Napoli. E’ un dono – 9
SIMEONE dall’84’. Tocca una palla (di testa) e segna. Peccato per il fuorigioco del Bambolo messicano – 6,5
Il Cholito è una sentenza: dategli una palla e la trasformerà in gol. Non c’è niente da fare – 6,5
KVARATSKHELIA. Segna un gol da campione – due dribbling e tiro al culmine di una parabola solitaria dal centro all’area neroverde – che fa urlare di felicità e provoca sensazioni antiche, laddove il Calcio diventa maiuscolo sulla sfera celeste. In quel momento mi è venuto da canticchiare Mr Rain, insieme con mio figlio Diego Maria: “Perché siamo invincibili, vicini/ E ovunque andrò sarai con me/ Superoi/ Solo io e te/ Due gocce di pioggia/ che salvano il mondo dalle nuvole”. Il Che Kvara e Victor Victoria: supereroi che stasera hanno fatto innamorare tanti bimbi, non solo di Napoli. La vita è un pallone rotondo e come racconta Vladimir Dimitrijevic nel calcio ci sono l’acquisito e l’innato. E oggi l’amato georgiano è l’innato azzurro – 8
Prende palla a centrocampo, ne salta tre e fa gol con tunnel. Mentre corre penso: ora la perde, ora la perde, ora la perde. Ma lui non la perde. Perché Kvara non butta via niente. Per lui la palla è come il maiale: ogni sua parte serve a qualcosa, generalmente a fare gol. Il tocco da sotto è un suo marchio di fabbrica. Vederlo giocare è una gioia – 9
LOZANO dal 78’. Subito in partita – 6
Si inventa un bel cross per Simeone, peccato per il gol annullato – 6
SPALLETTI. A Sassuolo sbarcano le mille di Lucio in the sky e la fatidica scaramanzia si fotte ancora una volta: il maleficio annoso del Mapei Stadium viene archiviato di venerdì diciassette. Del resto che c’azzecca tutto lo stupidario superstizioso con questo Napoli apolide, al massimo Napolide? Spalletti però la smetta con quegli sfoghi provinciali contro la stampa indigena. Ma chissenefrega se sta sui coglioni a questo o quello. Si elevi, prenda esempio dallo standing internazionale di Rafa e Re Carlo, due allenatori e due intellettuali che a Napoli non si curavano delle beghe ombelicali in loco. Suvvia, caro Sciamano, lei sta volando, tenga lo sguardo alto – 7
Il suo Napoli è meraviglioso, dal modo in cui gioca a memoria alla tenacia con cui insegue il gol anche quando è in vantaggio. Ha creato una macchina che sforna gioia e bellezza, qualcosa di cui essergli riconoscenti a vita – 9
ARBITRO COLOMBO. Sorvola su quel fallo su Zielinski: un errore che poteva costare caro – 5