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Ter Stegen: «È importante che uno spogliatoio cambi, ora nel Barcellona hanno voce anche i giovani»

Al Guardian: «Gavi? Ha qualcosa di diverso dagli altri: entra in campo senza paura di niente, questo lo rende forte. Non pensa alle conseguenze».

Ter Stegen: «È importante che uno spogliatoio cambi, ora nel Barcellona hanno voce anche i giovani»
Db Napoli 24/02/2022 - Europa League / Napoli-Barcellona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Marc Andre' tre Stegen

Il Guardian intervista Marc-André Ter Stegen, portiere del Barcellona. A 30 anni, rappresenta il passato, il presente e il futuro del club, di cui è il capitano. Racconta del cambiamento intervenuto tra le file del Barcellona grazie anche all’arrivo di tanti giovani come Pedri e Gavi.

«Sono davvero concentrati. Non perdono energia o qualità quando sarebbe normale che la loro attenzione si spostasse. Mi sembra che siano nel settore da molto tempo».

Su Gavi:

«In allenamento e in partita è grintoso, aggressivo, selvaggio. Ci dà qualcosa di molto diverso. Lo vedi nelle partite: al 90° ancora salta. Non gli importa se quello che ha accanto è alto due metri: lotta su ogni pallone. È molto diverso dai tipi di giocatori che avevamo prima. È anche la sua mentalità. Entra in campo e non si preoccupa e questo è ciò che lo rende davvero, davvero forte. Non pensa alle conseguenze. È quello di cui avevamo bisogno. Per questo è molto, molto importante per la squadra e per il gruppo».

Ancora sullo spogliatoio:

«Che siano più giovani o più esperti, tutti hanno una voce, tutti sono davvero importanti, il che crea fiducia nella squadra ed è bello vedere i giovani giocatori sentirsi davvero a proprio agio. Uno spogliatoio deve cambiare nel corso degli anni».  

Ter Stagen parla di Frenkie de Jong.

«Ho un’opinione molto alta di Frenkie. E’ bello avere un giocatore come lui perché ha tanto talento. Vede e sente il calcio in modo diverso… È qualcuno che giocatori come Gavi e Pedri possono ammirare e, beh, penso che sia semplicemente un grande giocatore. Speravo rimanesse perché questo è il tipo di giocatore che voglio nella mia squadra. Ci sono state voci e discussioni e quant’altro, ma sono solo felice che sia qui e non voglio che se ne vada. Voglio che sia molto chiaro».  

La scorsa estate Ter Stegen ha chiesto ad Hansi Flick di esonerarlo dall’incarico con la Germania per superare completamente i problemi al ginocchio e schiarirsi le idee. Racconta che la pausa è stata molto importante.

«Ho avuto tre anni senza riposo e questo ha un impatto sia mentale che fisico. Sono felice che la nazionale e l’allenatore abbiano capito la situazione e mi abbiano sostenuto. È stata la decisione giusta vista la situazione di allora. Ho una struttura diversa. Gioco ogni tre, quattro giorni, e nel frattempo mi riposo in modo diverso rispetto ad altri che probabilmente non hanno giocato così tante volte. Per me è stato bello semplicemente rompere, passare del tempo con la famiglia e gli amici, godermi quel tempo. Ho avuto il tempo di riprendermi adeguatamente, di prepararmi. Questa era la chiave». 

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