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Tirare in ballo Santoriello per la giustizia sportiva è sbagliato, ma il pm è stato poco professionale (Libero)

La sentenza di penalizzazione ha spiegato che la Juve è stata punita per il sistema e l’obiettivo delle plusvalenze, ma l’indagine si sta trasformando in una commedia all’italiana 

Tirare in ballo Santoriello per la giustizia sportiva è sbagliato, ma il pm è stato poco professionale (Libero)

Su Libero, Claudio Savelli commenta il caso Santoriello.

“Comunque vada a finire l’inchiesta Prisma, non sarà mai finita. Perché alcuni protagonisti stanno trasformando un’indagine in una commedia all’italiana”.

Santoriello è uno dei tre pm dell’inchiesta Prisma, che ha portato al rinvio a giudizio dei dirigenti della Juventus e ha fatto riaprire il processo sportivo sulle plusvalenze. Con lui ci sono Marco Gianoglio e Mario Bendoni. In un convegno del 2019, il cui video è spuntato ieri sui social, scovato dai tifosi della Juventus, Santoriello dichiara di odiare la Juve e di tifare Napoli. Savelli scrive:

“Perché questi giudici sono maestri nell’infilarsi in situazioni inopportune? Si sentono impunibili perché l’Italia dimostra loro che è così: nel 2022 i risarcimenti pagati dallo Stato alle vittime di casi di mala giustizia superano i 37 milioni ma nessuna sanzione disciplinare è andata a carico dei magistrati”.

Santoriello, tra l’altro, ci è peraltro cascato dopo essersi distinto per professionalità. Nel 2016, infatti, è stato lui ad archiviare l’accusa di falso in bilancio a carico proprio della Juventus. Nel video incriminato spiegava come aveva fatto.

“È comunque doveroso sottolineare che Santoriello è parte dell’accusa, non della giuria presieduta invece da Marco Picco e attesa, il prossimo 27 marzo, all’udienza preliminare. Che un pm ce l’abbia con il soggetto contro cui punta il dito può sì generare un conflitto di interessi, ma non nei modi a cui si appellano i tifosi via social. In più, tirare in ballo Santoriello per la giustizia sportiva è sbagliato perché quest’ultima ha spiegato che la Juve viene punita per il sistema e per l’obiettivo delle plusvalenze, non perché le faceva”.

Santoriello non è l’unico ad essere finito, ieri, nella bufera social per il suo passato e per le sue dichiarazioni. E’ toccato anche a Vincenzo Cesaro e Pier Giorgio Maffezzoli. Tutti, scrive Savelli, si sono macchiati di scarsa professionalità.

“I due signori fanno parte del collegio ma non saranno nel gruppo che confermerà o cancellerà il -15: essendo a “sezioni unite”, sarà composto dai presidenti o da delegati nominati. Di certo non coloro che si stanno facendo notare per poca professionalità in questi giorni”.

 

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