Sul Corsport: il calcio è anche scuola di vita. Quando capirà che è anche sacrifici, RINUNCE, solitudine, disciplina, responsabilità?

Il caso Zaniolo. Ora ha anche un certificato medico che lo terrà fermo per un mese. Ne scrive il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni.
Nicolò quando prenderà in mano la sua vita, la carriera, comprendendo che il calcio è un lavoro, un bellissimo lavoro che richiede – anzi, pretende – sacrifici, RINUNCE, solitudine, disciplina, responsabilità, buonsenso, pazienza, misura e, per dirla alla Sacchi, anche bus de cul?
Nicolò ha cose buone dentro di sé: ma si butta via. A volte mi chiedono se il calcio è tutta allegra fuffa o se insegna qualcosa. Fuori di retorica, è anche scuola di vita, con il disagio personale che colpisce perfino i fortunati come Zaniolo, con i compagni, i padri, le mamme, le donne con lo schermo, quelle vere, il successo, la depressione dei privilegiati (fa tanto vissuto) e la pressione dell’ambiente. Guardandosi intorno si capisce che Nicolò fa parte della gioventù covidizzata, la generazione post-pandemia. Come fosse un adolescente. Ma è ancora in tempo. Anche se il calcio produce continuamente sostituti.