“Non mi pare che Dazn abbia tutta questa voglia di raddoppiare l’investimento su un prodotto in chiara difficoltà, in un Paese non in grado di supportarla tecnologicamente”
Nelle stanze dei bottini del calcio continua a far discutere l’emendamento di Lotito. L’ultima notizia arriva dal Quirinale che ha frenato sul cosiddetto “Lotitum”. Ragioni di merito e di metodo costringono il governo a rivedere la norma per prolungare i contratti sui diritti tv e non solo quelli. Alcune riflessioni in più arrivano da Zazzaroni.
Ma al di là di qualsiasi riflessione sul metodo e sul merito, un passo indietro lo fa, appunto, Zazzaroni dal suo Corriere dello Sport. Il direttore, parole sue, leggendo qua e là i commenti sul tema, si pone alcune domande che dovrebbero far riflettere:
“Dazn, che i diritti li detiene fino al 2024, lo sa? L’hanno informata? Già, perché se passa il “Lotitum” sarà costretta a sborsare non più gli attuali 420 milioni l’anno, bensì 840, dal momento che fino alla stagione in corso l’altra parte la garantiva Tim. E non mi pare che, al di là della ricchezza spropositata di mister Blavatnik, Dazn abbia tutta questa voglia di raddoppiare l’investimento su un prodotto in chiara difficoltà, oltretutto in un Paese che non è in grado di supportarla tecnologicamente: in molte zone d’Italia lo streaming è un miraggio o una fruizione rotellinante – il rischio del sovraccarico derivato da due o più partite in contemporanea è stato aggirato con l’aiuto della lega. A proposito, dubito che la stessa lega pensi di raccogliere i restanti 420, o qualcosa di meno , attraverso il proprio canale (malvisto da Dazn).