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Conte attacca il Tottenham: «In campo undici egoisti che non vogliono allenarsi»

«Non vogliono giocare sotto pressione, sotto stress. Questa è la storia del Tottenham. In vent’anni non hanno vinto niente»

Conte attacca il Tottenham: «In campo undici egoisti che non vogliono allenarsi»
2022 archivio Image Sport / Calcio / Tottenham / Antonio Conte / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Antonio Conte non riesce a trattenere la rabbia dopo il pareggio esterno (3-3) contro il Southampton in conferenza stampa, riportata dal Daily Mail. Gli Spurs si sono fatti rimontare dopo essere andati in vantaggio per 3-1. Il tecnico ex Inter è stato un fiume in piena nel post partita, se l’è presa con i suoi giocatori rei di non avere fame di vittoria.

«Il problema è che abbiamo mostrato di non essere una squadra. Siamo undici giocatori che vanno in campo, io vedo undici egoisti, che non vogliono allenarsi e non mettono il cuore. Sono abituati qui. A non giocare per qualcosa di importante. Non vogliono giocare sotto pressione, sotto stress. Questa è la storia del Tottenham. Vent’anni di proprietà e non hanno vinto niente».

Sulla possibilità che i giocatori siano condizionati dal futuro di Conte

«Scuse, scuse, scuse. Cercare di proteggerli ogni volta. Bah. Andiamo, siamo professionisti. Il club ci paga un sacco di soldi, i giocatori ricevono i soldi, io ricevo i soldi. Non per trovare scuse. Il club ci paga un sacco di soldi. I giocatori ricevono denaro. Ricevo denaro e non trovo scuse e non mostro spirito o senso di responsabilità. Per me questo è inaccettabile perché per me questa è la prima volta nella mia carriera che vedo una situazione del genere. Finora non sono riuscito a cambiarlo e rispetto alla scorsa stagione la situazione è peggiorata».

Su come finire la stagione

«Mancano dieci partite e alcune persone pensano che possiamo lottare. Combattere per cosa? Con questo spirito, questo atteggiamento, questo impegno? Che cosa? Per il settimo, ottavo, decimo posto? Non sono abituato a stare in questa posizione. Sono davvero arrabbiato e tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Non solo il club, il manager e lo staff. I giocatori devono essere coinvolti in questa situazione perché è ora di cambiare questa situazione se il Tottenham vuole cambiare».

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