Sulla Gazzetta. Sono gli stessi che un anno fa rubavano la panda a Spalletti e ironizzavano sull’acquisto di Kim. Ma non importa, la festa è di tutti

La Gazzetta dello Sport dedica un’ampia pagina ai preparativi per la festa dello scudetto del Napoli. La città ormai è tutta già colorata di azzurro. Non c’è quartiere che si tira indietro, anche se è nella Napoli più popolare che prevale la tendenza ad abbandonare definitivamente la scaramanzia. Ormai tutti festeggiano già lo scudetto, anche quelli che, solo un anno fa, scrive Dotto, hanno rubato la Panda all’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, o quelli che davano del pezzente al presidente De Laurentiis e persino quelli che ironizzavano sull’acquisto di Kim, difensore coreano che si è rivelato tra i migliori in Serie A, se non il migliore in assoluto. Ma non importa, scrive Dotto, la festa è di tutti: belli, sporchi e brutti. Noi ne abbiamo scritto qualche giorno fa: l’unico mare che bagna Napoli è quello dell’ipocrisia.
“Alcuni di loro sono gli stessi che, solo un anno fa, rubavano la Panda a Spalletti («Te la restituiamo, basta ca te ne
vaje»), davano del pezzente a De Laurentiis («Paga i debiti e sparisci») e ironizzavano sull’acquisto del coreano («Kim, Merit, Marlboro, 3 pacchetti 10 euro»). Ma non importa, la festa è di tutti, belli, sporchi e brutti, a Napoli tutto si confonde”.
Dotto continua, scrivendo che Napoli è una città in cui tutto è sempre in saldo, persino le anime. A festeggiare sono gli stessi della contestazione estiva, appunto, come se non fosse mai successo niente.
Fa un passaggio che sentiamo vicino:
I più illuminati arricciano il naso. Sono le avanguardie del pensiero. I giovani che detestano la cartolina e schifano la cartapesta. Ma davvero puoi stare dalla parte di chi vuole abolire il presepe con tutti i suoi santi, ciucci e bambinelli, madonne e maradone? Solo se sei un napoletano vero. Sfinito più che ammaliato da una città dove tutto è sempre in saldo, al di là dei saldi.
È la conferma, ma non ce n’era bisogno, che chi vive fuori Napoli preferisce la napoletaneria, è quella che cerca.