Su La Stampa. “Porta il suo calcio-spettacolo in tournée”. “Prima o poi tocca a tutti arrendersi a Osimhen, alla sua strapotenza atletica”.

Su La Stampa, Gigi Garanzini commenta la vittoria schiacciante del Napoli sul Torino, in trasferta. Ieri la squadra di Luciano Spalletti ha dominato la partita chiudendo il match su un risultato di 4-0. Garanzini esalta il calcio spettacolo praticato dal Napoli ed esportato anche in tournée. Un calcio che riduce le altre a combattere per guadagnare un posto nella prossima Champions e nulla di più. Ormai non si può parlare più di inseguitrici.
“Con il Napoli che porta ormai il suo calcio-spettacolo in tournée e ha fatto ieri tappa, applauditissima, a Torino, le residue battaglie di campionato riguardano i piazzamenti”.
Garanzini paragona il Napoli ai teatri popolari ambulanti che vagavano per l’Italia portando in giro i loro spettacoli. Il Napoli come un carro di Tespi, scrive.
“Il Napoli dunque. Un carro di Tespi che recita calcio spettacolo mandato a memoria e si diverte ad alternare di volta in volta i suoi attori alla ribalta”.
Nessuno può fare nulla contro Kvara e Osimhen. Dell’attaccante nigeriano Garanzini esalta la strapotenza fisica, scrive che si muove nell’area avversaria come fosse nel giardino di casa. E una menzione a parte la dedica a Lobotka, un centrocampista che sembra guidare la squadra come il suggeritore fa a teatro, nascosto nella buca.
“Se la volta scorsa era toccata a Kvara, stavolta se l’è ripresa l’uomo mascherato con due di quegli stacchi aerei che sembrano non finire mai. Poteva far meglio la difesa granata? Magari sì, ma prima o poi tocca a tutti arrendersi a Osimhen, alla sua strapotenza atletica, alla disinvoltura con cui si muove nell’altrui metà campo, e non solo l’area di rigore, come fosse il giardino di casa. E a quel movimento incessante e armonioso con cui il Napoli attacca e difende, ripiega e verticalizza, sempre guidato dalla buca del suggeritore da quel gran maestro rammentatore a nome Lobotka”.