A condizione che gareggino come neutrali e non siano sotto contratto con esercito o agenzie di sicurezza. Per Parigi 2024, si deciderà «al momento opportuno»
Continua la battaglia del Comitato olimpico internazionale per la riammissione di atleti russi e bielorussi nelle competizioni sportive. Oggi a Losanna, il presidente del Cio, Thomas Bach, ha sostenuto il reintegro degli atleti in questione, evitando però di dare ulteriori informazioni circa le Olimpiadi di Parigi 2024 e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
«Non possiamo offrire una soluzione che piaccia a tutti», ha chiarito Bach che poi ha continuato spiegando le condizioni per poter ammettere gli atleti esclusi. Questi devono «gareggiare come singoli atleti neutrali e non devono essere sotto contratto con l’esercito o le agenzie di sicurezza dei due paesi».
Diversi organi di stampa hanno riportato le parole del presidente del Cio, ponendo attenzione a un elemento non di poco conto. Bach ha infatti evitato di chiarire se questa apertura agli atleti russi e bielorussi comprenda anche le Olimpiadi 2024.
Ai giochi olimpici di Parigi mancano ormai meno di un anno, eppure il Cio ha dichiarato che il comitato esecuti dell’organizzazione deciderà «al momento opportuno, a sua esclusiva discrezione e senza essere vincolata dai risultati delle gare di qualificazione ai Giochi olimpici».
Le Parisien fa notare che alcune discipline hanno già iniziato le qualificazione alle Olimpiadi 2024 e che sono tante le federazioni contrarie al Cio, come lal World Athletics, la federazione mondiale d’atletica leggera.
A sostegno del parere del Cio, Bach ha portato come esempi gli sport in cui già partecipano gli atleti russi e bielorussi:
«Lo vediamo quasi ogni giorno in un certo numero di sport. Principalmente nel tennis, ma anche nel ciclismo, in alcune gare di ping pong. Lo vediamo nell’hockey su ghiaccio, nella pallamano. Lo vedi nel calcio e in altri campionati negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in altri continenti. E non si è verificato alcun incidente di sicurezza».