Sul CorMezz. Verrà chiesto il conto delle devastazioni. Intanto Curva A e Curva B invitano i tifosi a sostenere le attività commerciali danneggiate
Napoli è alle prese con l’allarme ultras per l’arrivo in città di 2500 tifosi inglesi per Italia-Inghilterra al Maradona. La città è blindata, in particolare le zone del Lungomare, di Chaia e Fuorigrotta. E’ ancora fresco il ricordo della guerriglia della settimana scorsa tra ultras del Napoli e ultras dell’Eintracht, per la partita di Champions a Napoli.
Proprio dei danni registrati in città per quella giornata terribile, scrive il Corriere del Mezzogiorno. Il Comune di Napoli, riferisce il quotidiano, ha approvato un ordine del giorno in cui stabilisce di chiedere alla Uefa ed alle istituzioni tedesche il risarcimento dei danni subiti dai commercianti del centro storico.
“In realtà il Comune ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede il risarcimento danni per i locali danneggiati dagli ultrà tedeschi, dalla Uefa o addirittura dalle istituzioni della Germania”.
Intanto, ieri, la Curva A e la Curva B hanno diramato un appello ai tifosi per invitarli a consumare nei bar che hanno subito danni dagli scontri tra napoletani e tedeschi. Il Corriere del Mezzogiorno scrive:
“Intanto giunge un appello dal tifo organizzato azzurro: «Invitiamo tutti i tifosi del Napoli e di Napoli, venerdì 24marzo, dalle ore 20, a comprare una bibita presso quei bar a cui è stato arrecato danno». È l’appello, congiunto,
di tutta la tifoseria organizzata del Napoli (Curva A e B insieme) lanciato dopo gli scontri verificatisi mercoledì
scorso 15 marzo tra tifosi azzurri e tedeschi, prima e dopo la gara di Champions League allo stadio Maradona tra
il Napoli e Eintracht Francoforte. Il pomeriggio di quel giorno a piazza del Gesù ci fu una vera e propria devastazione e numerosi locali (bar, paninoteche e pizzerie) hanno riportato ingenti danni a causa di quella guerriglia urbana. «Napoli chiama Napoli, – scrivono i supporter – ci troviamo ancora una volta soli a difendere e aiutare concretamente la città». Nel manifesto le tifoserie puntano il dito contro il presidente del Napoli, il questore, il prefetto e il sindaco: «nessuno di loro – viene sottolineato – si è impegnato nel supportare i commercianti di piazza del Gesù»”.
In realtà il Comune si è mosso o almeno ha stabilito di farlo, scrive il quotidiano.