Il provvedimento ufficiale dovrebbe arrivare a breve. Per ora nessun divieto per i tifosi giallorossi a Rotterdam
Alla fine il Viminale ha deciso: divieto di trasferta a Roma per i tifosi del Feyenoord. La Gazzetta dello Sport scrive che a breve arriverà la comunicazione ufficiale firmata dal ministro dell’Interno Piantedosi, ma che la decisione è ormai presa. Sono giorni che si parla di un’eventualità del genere, con il sindaco di Roma che ha più volte insistito sulla necessità di un provvedimento del genere e a Uefa a fare pressioni su Roma usando anche l’arma della candidatura ad Euro 2032. In Olanda, del resto, aspettavano la decisione di Roma per capire come comportarsi per la partita di andata, in programma il 13 aprile.
La Gazzetta scrive:
“Il Viminale ha deciso, trasferta vietata ai tifosi del Feyenoord. A breve arriverà la comunicazione ufficiale, ma la scelta è stata fatta. I tifosi del club olandese non potranno venire a Roma il prossimo 20 aprile, in occasione della sfida di ritorno dei quarti di finale di Europa League. La decisione arriva direttamente dal Ministero dell’Interno e nasce anche dai tanti segnali di grande preoccupazione che sono giunti in questi giorni (tra cui anche il gemellaggio tra gli ultrà del Feyenoord e quelli del Napoli). Per ora, invece, nessun divieto di trasferta per i tifosi giallorossi per la trasferta di Rotterdam della settimana precedente (gara del 13 aprile). Le autorità olandesi avevano già ristretto il numero dei biglietti a disposizione (scendendo da 2500 a circa 1500), ma è probabile che dopo l’ufficialità del divieto per i supporter biancorossi ci possa essere un’ulteriore riduzione, magari consentendo la trasferta solo a 7-800 tifosi romanisti, al massimo un migliaio”.
Oggi, a Radio 24, il sindaco di Roma Gualtieri aveva anticipato la misura:
«C’è preoccupazione per l’arrivo dei tifosi del Feyenoord. Per questo ho raccomandato la massima attenzione e il ministro Piantedosi mi ha garantito pieno impegno e mi risulta anche l’orientamento di vietare la trasferta. C’è sempre chi arriva lo stesso ma sono di meno e vanno isolati e controllati tutti. Questo è quello che auspichiamo: massimo impegno per evitare danni alla città. Sono fiducioso perché la prefettura mi ha garantito il suo impegno. Non esiste una soluzione ottimale, il divieto è una misura estrema se è comprovato il rischio e il pericolo. Non dovrebbe essere norma ma in questa circostanza ci sono le ragioni per questo orientamento».