ilNapolista

Kvaratskhelia è la gioia innocente di giocare a pallone

Grazie per avermi ricordato perché amo questo gioco. Sono sicuro che mentre dribbla, ride sonoramente, felice e sorpreso di quello che fa

Kvaratskhelia è la gioia innocente di giocare a pallone
Napoli's Georgian forward Khvicha Kvaratskhelia (R) runs with the ball past Lazio's Spanish defender Patric (L) during the Italian Serie A football match between Napoli and Lazio on March 3, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

FALLI DA DIETRO – 26ESIMA GIORNATA DEL CAMPIONATO 2022-23

Zambo recupera palla per Osi che dà il via al capolavoro.

L’artista di strada riceve, e inizia il ballo.
Scherza col pallone e con gli avversari.
Quanti sono gli avversari che semina? Sette, otto.
Destro, sinistro, destro. Sterzata, sinistro, destro.

Avevo un amico d’infanzia che era un vero campioncino.
Nelle interminabili partite nel cortile di casa lui piccolo, spalle incacchiate, prendeva il pallone e ci faceva secchi tutti a uno a uno.
Poi, solo davanti alla porta, che poi era il portone d’ingresso del cortile, si fermava.
Ritornava indietro e ci faceva secchi tutti di nuovo.

E nel suo dribblare vertiginoso accarezzando il pallone, sussurrandogli, nascondendolo e facendolo magicamente apparire, rideva sonoramente pazzo di gioia.

Sono sicuro che Khiarastella fa la stessa cosa.
Lui, spalle incacchiate, dribbla, e, mentre dribbla, sono sicuro che ride sonoramente, felice e sorpreso lui stesso di quello che fa.

Lui è la gioia innocente di giocare a pallone.
Non ce n’è altri come lui.
Non c’è al mondo un altro così puro, così ricco d’avventura.

Grazie, ragazzo per avermi regalato le cose belle che fai e avermele fatte vedere.
Grazie per avermi ricordato perché amo questo gioco.
La sintesi della felicità.

Andatelo a cercare in tutto il globo terracqueo un fuoriclasse così.

Il calcio omaggia i morti di Cutro.

Fugge la donna, la mamma, la cristiana preferendo un karaoke inopportuno e spudorato.

Fugge dopo aver imposto una multa irragionevole all’Athletic Brughera per il cartello “Basta morti in mare”.

Ufficialmente perché non autorizzato.
Autolesionismo.

Nella nube nera che offusca il nostro quotidiano, qualche ingenuo potrebbe anche dedurre agghiaccianti e perciò inconfessabili motivazioni per l’assurdo provvedimento.

Ma ripeto, potrebbe essere solo la probabile deduzione di qualche ingenuo.

Ristabilite le distanze.
La città ormai attende il triplice fischio della matematica per l’esplosione della festa.

Nel frattempo il gruppone rallenta.

I Suninter cadono di nuovo in trasferta.
I social si divertono a beccare Inzaghino per il suo “spiaze”, che è poi l’anagramma di Spezia.

Al Picco decidono i rigori.
Sbaglia il Toro.
Poi segna Lukaku per il temporaneo pari dopo il gol di Maldini figlio e nipote.
Alla fine Nzola decreterà la disfatta nerazzurra.

Otto sconfitte in 26 partite.
Decisamente numeri non da grande, per una squadra pronosticata all’inizio come la più autorevole candidata allo scudetto.

Crollano i Sangue Oro all’Olimpico contro un Sassuolo mai domo.
Mou lascia in panchina la Joya e si affida a Kumbulla.
E sarà proprio Kumbulla a decidere la sorte dei romanisti facendosi espellere per un calcio a Berardi.

Attenti allora alla Vecchia.
Alla fine la vera antagonista degli azzurri sarà proprio lei.

Nelle cancellerie gli avvocati se le inventeranno proprio tutte per vedere come azzerare la penalizzazione.
Altro che serie B e radiazione, come spera una sparuta muta di allocchi.

In campo arbitri e Var faranno come sempre il loro dovere.

L’episodio Rabiot è eloquente.

Il mani sembra evidente.
Rabiot è il primo a saperlo, e non esulta sul gol.

Strano che il Var abbia una sola inquadratura, che non da nessuna certezza.
Con tutte quelle telecamere?

Strano che la decisione sia in questo caso così veloce.
Quando per altri episodi il Var ci mette una vita.

Attenti alla Vecchia.
Ne vedremo delle belle.

ilnapolista © riproduzione riservata