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Adidas in crisi dopo la rottura col rapper Kanye West: primo bilancio in rosso in 30 anni

Ha rotto per sue dichiarazioni antisemite e ha ritirato dal mercato le scarpe Yeezy: nel 2023 è attesa una perdita operativa di 700 milioni di euro

Adidas in crisi dopo la rottura col rapper Kanye West: primo bilancio in rosso in 30 anni
CHICAGO, ILLINOIS - FEBRUARY 10: A sign hangs outside of an Adidas store on February 10, 2023 in Chicago, Illinois. Adidas is expecting to report a loss in 2023 after terminating a lucrative deal with rap artist Ye (formerly Kanye West) after he made a series of antisemitic and racist remarks. The company is now trying to decide what to do with $1.3 billion of the artist's unsold Yeezy branded merchandise. Scott Olson/Getty Images/AFP (Photo by SCOTT OLSON / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Adidas ha chiuso il 2022 con un utile dalle operazioni in continuità di 254 milioni, in picchiata dell’83% rispetto all’esercizio precedente, dopo aver registrato nel quarto trimestre dell’anno una perdita di 482 milioni di euro. L’azienda di abbigliamento tedesca aveva avviato una collaborazione con il rapper e stilista americano Kanye West. Ne erano nate le scarpe Yeezy, capaci di generare vendite per oltre un miliardo di euro, circa il 7% del giro d’affari complessivo del gruppo.

A ottobre però l’azienda tedesca ha deciso di chiudere i suoi rapporti col rapper a causa di alcune sue dichiarazioni antisemite e questo, riportano i quotidiani inglesi, potrebbe portarli ad avere perdite per la prima volta negli ultimi 30 anni. Il board, confermando di attendersi nel 2023 una perdita operativa di 700 milioni di euro per effetto della decisione di ritirare dal mercato le scarpe Yeezy, ha deciso di tagliare il dividendo a 0,7 euro ad azione, rispetto ai 3,3 euro dello scorso anno.

Dopo la chiusura dell’accordo tra le parti infatti, nei magazzini dell’Adidas sono rimasti un gran numero di prodotti invenduti, tra le possibili soluzioni che il ceo, Björn Gulden, sta studiando ci sarebbe, secondo il Washington Post, l’ipotesi di “bruciare letteralmente 500 milioni di sterline” della gamma Yeezy. Soluzione utilizzata in passato da grandi marchi di lusso come Louis Vuitton e Burberry che però porterebbe un grave impatto ambientale.

Al flop della linea Yeezy si sommano anche le difficoltà incontrate nel mercato cinese a lungo mercato trainante e oggi invece sempre più stagnante.

“Il 2023 sarà un anno di transizione per costruire la base per il 2024 e il 2025”, ha dichiarato il ceo Bjorn Gulden. “Abbiamo bisogno di ridurre le scorte e abbassare gli sconti. Poi possiamo di nuovo iniziare a costruire un business profittevole nel 2024. Adidas – ha concluso – ha tutti gli ingrediente per avere successo”.

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