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“Le incursioni di Sarri nelle radio private romane dimostrano il suo amore per la Lazio”

Sul Corriere Roma. Durante il ritiro estivo ad Auronzo urlò in diretta radio «forza Lazio sempre». Nei giorni scorsi ha lanciato un altro messaggio ai tifosi

“Le incursioni di Sarri nelle radio private romane dimostrano il suo amore per la Lazio”
Roma 26/09/2021 - campionato di calcio serie A / Lazio-Roma / foto Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

“Chiuso, abbottonato, un po’ ruvido, perfino orso. Maurizio Sarri viene spesso descritto così, anche perché poco
aperto con la stampa, poco compatibile con il mondo moderno, poco interessato alle questioni che rimandano al
gossip. Eppure l’allenatore della Lazio dimostra, da tempo, di vivere di emozioni, di avere grande empatia, di essersi immerso nel mondo biancoceleste”.

Lo scrive il Corriere Roma, elogiando l’attaccamento di Sarri al popolo biancoceleste. Una vicinanza che il tecnico della Lazio non perde occasione di mostrare e che cresce di giorno in giorno.

Il quotidiano romano ricorda ad esempio che dopo il derby perso 3-0 l’anno scorso Sarri aveva sofferto così tanto da pensare addirittura di dimettersi. Ma soprattutto, fa riferimento ai messaggi del tecnico ai tifosi attraverso delle incursioni nelle radio romane.

“L’estate scorsa, durante il ritiro ad Auronzo, il tecnico è intervenuto in diretta in una radio privata romana urlando «forza Lazio sempre»”.

E poi ci sono i due derby vinti quest’anno. L’obiettivo di Sarri, nel battere la Roma, è «rendere felice il pubblico». Lo ha fatto due volte, all’andata e al ritorno. Il Corriere Roma racconta della nuova comparsa di Sarri in una radio privata, durante la sosta per la Nazionale di questi giorni.

“Durante la sosta Sarri si è nuovamente palesato alla radio privata, mandando un messaggio vocale. «Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli». Non una frase qualsiasi. Il tecnico ha voluto fare un riferimento chiaro alla scenografia esposta dalla curva Nord domenica scorsa durante il derby: in particolare allo striscione con il quale i laziali hanno citato l’Enrico V di Shakespeare e al discorso nel giorno di San Crispino, quando gli inglesi, benché fossero molti di meno, ebbero la meglio sull’esercito francese nella battaglia di Azincourt. Questo perché i romanisti si vantano sempre di essere più numerosi, ma per la tifoseria biancoceleste l’inferiorità numerica non è motivo di vergogna, bensì di vanto. Sarri lo ha capito e, di tanto in tanto, manda un messaggio chiaro ai tifosi per irrobustire sempre di più il rapporto. Per dimostrare di aver capito cosa sia la fede verso questo club”.

Le sue frasi, scrive il quotidiano, così come i suoi gesti e le sue attenzioni, “non sono da uomo chiuso, ruvido o
abbottonato. Ma da innamorato. Di Lazio”.

 

 

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