A Lobotka i laziali riservano un trattamento da Hannibal Lecter ma la notizia è che per una sera Hysaj è sembrato un calciatore
Le pagelle di Napoli-Lazio 0-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Attenendoci alla cronaca, Ilaria, il giovane Meret non fa una parata, tra la cabeza salvifica del Capitano al 5’, il gol di Vecino e la traversa del serbo laziale. Tutto qui – 6
E sul gol di Vecino (lo sapevo che avrebbe segnato lui, da quando l’ho visto in formazione!) nulla poteva. – 6
DI LORENZO. Detto del miracolo di testa (sempre su Vecino), l’Euroappuntato non si risparmia nell’offesa, ma lì a destra è tutto tappato, come al centro e a sinistra. Perdipiù, di fronte a lui, il vituperato Hysaj fa un partitone – 6
La cosa che stupisce, Fabrizio, non è il miracolo del capitano, che ancora una volta è stato inappuntabile, anche nel modo in cui ha tenuto il campo, ma il miracolo che ha fatto il Padreterno che per una sera ha trasformato Hysaj! – 6,5
RRAHMANI. Quegli infiniti fraseggi orizzontali tra Amir e il Monaco Guerriero sono la rappresentazione plastica dello stallo messicano in cui il Masaniello oggi anti-estetico ed essenziale ha imprigionato il Napule. Tutti bloccati nella terra di mezzo come formiche impazzite non industriose. Da far precipitare nell’oblio, infine, quei lanci lunghi alla Domizzi – 6
Quei passaggetti infiniti sono stati estenuanti, paragonabili solo ad una goccia cinese che, però, non è riuscita a forare la strategica corazza costruita da Sarri ma solo a logorare chi ha guardato da fuori, chi ha tentato inutilmente di costruire qualcosa e, credo, i giocatori della Lazio, che dopo una partita come quella di ieri saranno stremati. Forse è l’uccisione del gioco, ma Sarri si è rivelato più furbo e stratega di tutti quelli che finora hanno affrontato il Napoli, a mio parere – 6
KIM. Oltre al fraseggio di cui sopra, Kim Il Lungo si cimenta in recuperi eccezionali e parimenti alza muri eroici. E alla fine, al 79’, per un’anticchia non pareggia. Il migliore, senza dubbio – 7
Annulla il già annullato di suo Immobile, ci prova, non si risparmia. Concordo nell’assegnargli la palma del migliore – 7
OLIVERA. Filippiello Anderson in versione Cuadrado è davvero ostico e l’uruguaiano fatica parecchio a farsi spazio per incidere. Ci riesce una sola volta ma una volta in area si smarrisce. Tra la mediocrità e la sufficienza – 5,5
Uno smarrimento che gli costa mezzo voto in meno, per come la vedo io: da quella posizione doveva tirare – 5
ZEDADKA dal 93’. Senza voto
Senza voto
ANGUISSA. Vorrebbe ma non può. E così non gli resta che stroncare e difendere – 5,5
Ha il solo merito di non lasciare troppo campo a Luis Alberto, per il resto poche idee e meno fisico del solito – 5,5
ELMAS dal 71’. Entra con troppa foga, il Macedone del Nord. Al 76’ avanza e anziché servirla a destra, ma anche a sinistra, fa l’ennesimo tiro ribattuto dalla difesa biancoceleste. Indi qualche sbaglio di troppo nella costruzione e negli scambi. La frenesia in certi frangenti è dannosa – 5,5
Almeno ci mette un po’ di foga, però, e sicuramente qualche spunto lo crea – 5,5
LOBOTKA. I laziali, Ilaria, gli riservano un trattamento manco fosse Hannibal Lecter: lo legano, gli mettono la museruola e lo rinchiudono in gabbia – 5
Si fa rubare palla da Hysaj. Hysaj, Fabrizio. Anche se l’Hysaj trasformato in giocatore per una serata. Imperdonabile – 5
NDOMBELE dall’82’. Nei dieci minuti che gli dona Lucio in the sky prova a fare quello che nessuno ha fatto per ottanta minuti: girarsi e saltare l’uomo a centrocampo – 6
Meglio sia di Lobotka che di Anguissa – 6
ZIELINSKI. Fra i tre della terra di mezzo, Piotr è quello più vivace, che cerca sovente il guizzo. E va due volte al tiro – 6
Sarebbe stata una buona serata se i compagni fossero riusciti a servirlo di più. Porta la colpa di non aver visto Kvara in buona posizione per il tiro – 6
SIMEONE dall’82’. Senza voto
Da segnalare solo un recupero dietro all’85’ – senza voto
LOZANO. Come scritto, Ilaria, l’ex albanese fa un partitone soprattutto su di lui. E ho detto tutto – 5
Un guizzo quando tenta il furto (non riuscito) a Provedel. Su Hysaj ho già detto, non mi ci far pensare – 5
POLITANO dal 71’. Come se non fosse entrato – 5
Il campione dell’infognamento: dove c’è sovraffollamento lui ci sbatte contro. A volte è avvilente – 5
OSIMHEN. Dunque, il Napule ha due palle gol, entrambe nella stessa azione al 79’, di cui una è la cabeza di Victor Victoria che va a sbattere sulla traversa. Per il resto i compagni non riescono mai ad azzeccare il cross o il passaggio giusto. – 6
Prende un giallo che avrebbe potuto evitare. A sua discolpa va detto che i compagni non lo servono quasi mai – 5,5
KVARATSKHELIA. Il Che Kvara si danna invano. Ci prova in tutti i modi e alla fine ciò che rimane della sua partita è quell’assist involontario per il gol bello ma casuale di Vecino – 6
Un assist al veleno, però. Che si somma a una partita certamente non degna di nota. Una serata no ci può stare, ma certo non merita la sufficienza – 5
SPALLETTI. Nella logica statistica dei numeri, e spaziando dallo storicismo alle estrazioni del lotto, prima o poi doveva succedere. Ed è successo contro il profeta zero tituli del populismo protoautostradale degli A16. Ma stasera l’unica lezione del sarrismo napoletano che Lucio in the sky dovrebbe fare propria – per evitare lo stesso errore – è quella dell’ossessione dei titolarissimi. La squadra novantunista cominciò a scoppiare quattro partite prima dell’illusione di Koulibaly a Torino: due pareggi (Sassuolo e Milan) e due vittorie rocambolesche in casa (Chievo e Udinese). Indi tutto fu coperto dall’alibi alberghiero di Firenze, materia per il complottismo piagnone e borbonico, senza mai ammettere quella lacuna sarrita. Ecco, stasera tenga presente questo, Spalletti, oltre all’ansia da festa anticipata come ha scritto Max Gallo. Il resto è ordinaria statistica, tra stanchezza e serata storta. A quelle vette, una sconfitta ci può stare, eccome se ci può stare. Il Paradiso, poetava il Grande Cieco argentino, talvolta provoca le vertigini – 5
Il fatto che ha intrapreso la strada dei titolarissimi non mi piace per niente. Sa di musica stantia, fa riecheggiare vecchi allarmi. Mi deprime, insomma – 5
ARBITRO PAIRETTO. Intralcia il gioco a più non posso e i giocatori, tutti, azzurri e biancocelesti, devono dribblare anche lui – 4