Scrive la Gazzetta che il francese potrebbe ridiscutere al ribasso gli accordi economici, rimanere nel limbo o separarsi dalla Juventus già in estate
Non è la stagione di Paul Pogba, e questo lo si sapeva già da qualche tempo. Oggi però, dopo gli esami strumentali che hanno evidenziato la lesione all’adduttore della coscia destra che lo terrà (di nuovo) fuori per almeno 20 giorni. Nella testa di Pogba però sembra essere scattato qualcosa di diverso questa volta perché all’uscito del J Medical è apparso visibilmente scuro in volto e ha garbatamente rifiutato di intrattenersi con i tifosi lì davanti:
«Scusate, non ho la testa».
Anche nella società qualcosa è scattato, visto che hanno lasciato andar via Dybala per non pagare un giocatore fragile e prendere uno come Pogba per poi ritrovarsi nella stessa situazione dell’argentino. Sul futuro del francese ne scrive anche la Gazzetta dello Sport:
“Per quanto il suo rapporto con la Juve non sia più inossidabile come lo si immaginava l’estate scorsa, ad oggi non sembra esserci una spaccatura definitiva. Certo, sui costi spropositati per un top player che non c’è mai stato, alla Continassa riflettono eccome. Ma per adesso si resta legati a un contratto quadriennale dalle cifre importanti e in osservazione sulle evoluzioni.”
La Juve ormai è rassegnata a rimandare il giudizio su Pogba alla prossima stagione. Nel frattempo si potrebbe pensare a dei passi del giocatore verso la società che si è impegnata a garantirgli il contratto più oneroso in rosa:
“La prima: un atto di responsabilità del calciatore, che potrebbe ridiscutere l’accordo economico riconoscendo le proprie responsabilità su quanto non è andato quest’anno; ovviamente con la volontà di rilanciare sui restanti tre anni di contratto. La seconda: rimanere in questo limbo di non detto che, però, alla lunga rischia di rovinare un rapporto che storicamente è stato solido e collaborativo. La terza: giungere a una clamorosa separazione con risoluzione del contratto, magari con la possibilità di fare un’esperienza esotica seppur a livello meno competitivo.”