Una targa sul Valico di Chiunzi con Bugno, il sindaco e l’allora bambino proprietario del gatto siamese che pochi giorni dopo morì
L’11 maggio prossimo il Giro d’Italia verrà in Campania con la classica Napoli-Napoli, una tappa probabilmente per fughe o per velocisti-finisseur… Ma a Tramonti in provincia di Salerno – il paese senza centro con molte frazioni; dove è nata la Tramontana della Bussola, patria del vino Tintore, dell’amaro Concerto e della prima pizza napoletana; ndr. – ancora ricordano quel 24 maggio del 1997, quando la corsa rosa passava proprio lì sul Valico di Chiunzi (650 metri).
Quel giorno il pirata Pantani – la tappa terminava a Cava dei Tirreni – cadde dopo solo tre km dallo scollinamento sul lato di
Campinola – verso Maiori e la Costiera amalfitana – e fu un gatto a farlo rovinosamente cadere. Le cronache raccontano che poi con l’aiuto dei gregari, Pantani arrivò a Cava, ma poi fu costretto al ritiro.
Dopo anni a Tramonti non hanno dimenticato ed hanno apposto un quadro – proprio sul Valico – raffigurante l’ultimo ciclista capace della doppietta Giro-Tour nello stesso anno: il 1998. Quel gatto si chiamava Puffy ed era un siamese ed era l’animale di compagnia di un bambino di 9 anni, Danilo Amato che in quella curva aveva casa con i genitori. “Dopo pochi giorni Puffy morì – ci dice Amato; ora consulente energia e guida escursionistica con la Tramonti_Amalficoast_trekking della Guida Aigae Matteo Giordano – e io e la mia famiglia fummo anche un po’ additati dai paesani perché il mio gatto era stato artefice involontario della caduta del Pirata: noi che eravamo anche tifosi del grimpeur di Cesenatico…”.
Danilo Amato era in bicicletta poche ore fa con il sindaco di Tramonti, Domenico Amatruda, l’assessore Assunta Siani, al consigliere delegato allo sport, Luigi D’Antuono e il consigliere Pietro Belfiore Giordano, all’inaugurazione della targa che
riporta l’immagine di Pantani che domina le colline di Tramonti. Con gli amministratori locali anche Gianni Bugno, vincitore del campionato del mondo su strada nel 1991 e 1992, e capace di primeggiare nove tappe al Giro d’Italia, nonché il successo finale nel 1990, quattro tappe al Tour de France. Marco Velo, che trascorse quattro stagioni al fianco di Pantani, aiutandolo nella conquista del Giro d’Italia e del Tour de France nella stagione 1998; Enrico Zaina , professionista dal 1989 al 2000, vincitore di tre tappe al Giro d’Italia e di una alla Vuelta de España e fedele scudiero di Pantani anche in quello sfortunato Giro d’Italia del 1997, ed ancora: Igor Astarloa, campione del mondo in linea nel 2003 ad Hamilton, e Daniele Bennati, trionfatore di tre tappe al Giro d’Italia, due al Tour de France e attuale ct della nazionale di ciclismo. Il ciclismo è memoria – anche nefasta -, un po’ come la vita ed a Tramonti nessuno ha mai scordato quel Fra Diavolo a due ruote – che come in una canzone della Paranza d’ ‘o tramuntano di Isidoro Caso – ha regalato a tutti noi tanta gioia sui sentieri della vita.