A Rmc Sport: «Ancelotti mi fa giocare a sinistra e non mi chiede di fare gol, la prima parte della stagione non è stata facile»
La carriera di Eduardo Camavinga avanza a tempo di record. Nel 2023 il centrocampista è diventato una delle rivelazioni del Real Madrid, e ha ottenuto la convocazione in Nazionale per Qatar 2022. Un’ascesa repentina se consideriamo che il franco-angolano è un classe 2002 e che, solo due anni fa, giocava nel Rennes e aveva appena una presenza con la Francia. In un’intervista a RMC Sport, il madridista ha passato in rassegna la situazione attuale della sua squadra, partendo dal ruolo che vuole per lui Carlo Ancelotti.
«Adesso mi mette a sinistra e non mi chiede di fare gol, ma di restare a centrocampo per aiutare la squadra. Poi, visto che in attacco abbiamo tanti giocatori di qualità, penso che il mio ruolo sia quello di inquadrare il centrocampo e rimanerci per aiutare la difesa, anche se devo proiettarmi in attacco. Abbiamo molti elementi offensivi, quindi penso che la cosa più importante sia mantenere l’equilibrio. Guadagnarsi la sua fiducia è un lavoro quotidiano. La prima parte della stagione non è stata facile e ho giocato poco. Ma anche da titolare non bisogna smettere di lavorare, ricambiando questa fiducia del mister».
Il centrocampista ha poi parlato del suo rapporto con l’uomo simbolo e bomber di questo Real, Karim Benzema.
«Benzema mi dà consigli. Gli parlo della mia mancanza di gol, devo unirmi di più alla zona avversaria. Quello che mi dice è di rimanere nella mia posizione, giocare semplice e continuare a guardarlo. Adoro parlare con lui. È vero che mi dice che devo progredire in alcune cose. Se continua a comportarsi come sta facendo in questo momento, ovviamente può andare a prendersi un altro pallone d’oro».
Camavinga si è poi voluto soffermare sulla persona a cui è più legato affettivamente all’interno della rosa, ma che è anche un suo concorrente per la maglia da titolare: Aurélien Tchouaméni.
«Come ho sempre detto, lo considero un fratello. Da quando è arrivato al Real Madrid, gli sono rimasto vicino perché ero qui già da un anno. Abbiamo parlato prima che firmasse, gli ho detto com’era il club. Stiamo sempre insieme e ridiamo molto. E quando giochiamo insieme cerchiamo di ritrovarci. Se l’amicizia si complica con la concorrenza? Prima di tutto, è una persona che mi piace molto. Non parliamo molto di concorrenza o altro. Gli dico sempre: “se sei più bravo di me, giochi. Non c’è problema”. Non ci guardiamo male se qualcuno gioca al posto dell’altro. Ti aspetti che l’altro giochi una buona partita. Sei tu che devi lavorare se vuoi giocare, quindi non ci intralceremo a vicenda e penso che lui la veda come me. È il primo che viene da me e mi augura una buona gara quando sono titolare, e anch’io faccio lo stesso».
Infine, il giocatore dei blancos ha raccontato come vive all’interno dello spogliatoio del Real Madrid.
«Sono una persona tranquilla a cui piace stare vicino alla gente e anche alla gente piace avvicinarsi a me. Sono una persona rispettosa e sorridente. Quando entri in uno spogliatoio come questo, si tratta di essere rispettosi di tutti. Dalla hostess al presidente. Penso che tu debba rispettarli allo stesso modo ed è quello che faccio ogni giorno. Hanno visto che sono una persona gentile e aperta, che non si mette necessariamente nei guai. E a loro piaccio così come sono».