La Figc ha inviato all’Uefa la documentazione per presentare la propria candidatura ad ospitare l’Europeo del 2032, la decisione attesa il 10 ottobre
Continua la rincorsa dell’Italia per aggiudicarsi l’organizzazione di Euro 2032. La Figc ha infatti inviato oggi all’Uefa il dossier con la candidatura. Nel documento presentato dalla federazione italiana è presente anche l’elenco degli stadi che sarebbero stati selezionati per ospitare le partite dell’Europeo.
La lista si compone di dieci nomi: Roma, Milano, Torino (Allianz Stadium), Napoli, Genova, Bari, Firenze, Bologna, Cagliari e Verona. A questi si somma Palermo come soluzione di riserva. In caso una delle sedi prescelte risulti inagibile o si renda possibile un allargamento della lista. Un’opzione che, tuttavia, non sembra al momento sul tavolo. L’esclusione dell’impianto siciliano pare essere motivata dai problemi logistici ed organizzativi che l’inserimento di due impianti posti su due isole avrebbero potuto creare.
Restano, però, ancora alcune criticità legate alle condizioni nelle quali tali impianti sportivi si trovano attualmente. Il Sant’Elia è tra i progetti più avanzati in quanto a ristrutturazione in accordo con i nuovi standard europei. Nella stessa situazione dovrebbe essere il progetto del nuovo stadio di Bologna.
Roma, Torino e Milano sono, sotto a questo aspetto, già più avanti. Le maggiori criticità restano dunque sugli altri stadi inseriti, compreso il Maradona di Napoli. L’impianto partenopeo è sì in grado di ospitare una grande affluenza di pubblico con i suoi 54.726 posti a sedere. Tuttavia, gli ultimi lavori di ristrutturazione del 2019 non appaiono essere ancora sufficienti per avvicinare l’impianto di Fuorigrotta agli standard considerati necessari per ospitare le gare di Euro 2032.
L’Italia corre con la Turchia e la decisione è attesa per il 10 ottobre, quando il Comitato Esecutivo renderà nota la sede degli Europei del 2028 e del 2032.
«Il dossier di candidatura dell’Italia per l’organizzazione di UEFA EURO 2032 è ispirato ad un ‘Nuovo Rinascimento’ – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina –; è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, da un lato esaltandone le bellezze storiche e artistiche, dall’altro rispettandone l’impatto e la sostenibilità. Il dossier è il frutto di un lavoro intenso, in cui il calcio si è fatto ancora una volta strumento di unità e di aggregazione trasversale, concretizzatasi nell’adozione di diversi provvedimenti, governativi, parlamentari e comunali, che nobilitano la nostra candidatura. Abbiamo immaginato l’Italia e il calcio europeo fra 10 anni, nella consapevolezza che il lascito positivo di un evento del genere moltiplichi straordinarie opportunità per l’intera nazione. Ringrazio tutti gli stakeholder coinvolti, che hanno sposato il progetto con grande entusiasmo e spirito collaborativo»