All’assemblea dell’Aia per l’elezione del nuovo presidente: «Ritrovata unità in seno all’associazione, troppo spesso negli ultimi anni divisa e lacerata»
Oggi all’Aia, l’associazione italiana arbitri, elegge il proprio nuovo presidente dopo lo scandalo che ha coinvolto Trentalange. Sembra essere certa l’elezione di Carlo Pacifici, ex arbitro della sezione di Roma 1 che prenderà il posto di Trentalange dopo le sue dimissioni. L’ex presidente Trentalange è stato condannato a tre mesi di inibizione dal Tribunale federale nazionale. Pacifici è rimasto l’unico candidato dopo il ritiro di Domenico Messina. Ad aprire l’assemblea, il presidente della Federcalcio italiana, Gabriele Gravina:
«L’assemblea di oggi certifica una ritrovata unità in seno all’associazione, troppo spesso negli ultimi anni divisa e lacerata. Non è un segreto che, pur rispettando l’autonomia Aia, il sottoscritto abbia auspicato più volte una ritrovata armonia che consentisse all’associazione di poter affrontare tre temi: la lotta alla violenza sui direttori di gara, il reclutamento dei giovani arbitri e la prosecuzione del cambio generazionale dei migliori arbitri italiani. Gli arbitri sono e restano la spina dorsale della nostra federazione».
Gravina ha voluto ringraziare Trentalange:
«Quanto successo ha rammaricato tutti, non era facile governare l’Aia nei mesi a seguire. Ma colgo anche l’occasione per confermare, nonostante gli errori commessi nella vicenda D’Onofrio sui quali non voglio soffermarmi, il rispetto per Alfredo Trentalange che con le sue dimissioni ha dimostrato grande responsabilità e grande senso di attaccamento verso tutta la classe arbitrale e amore per il mondo del calcio. Grazie Alfredo».
Poi Gravina ha chiarito quali siano i temi di maggior interesse per l’Aia:
«Nel prossimo consiglio federale daremo risposte chiare e concrete nella lotta alla violenza sugli arbitri. Nessun direttore di gara si può e deve sentire abbandonato. E’ una battaglia da vincere con repressione, ma anche con formazione e cultura».
La conclusione del presidente della Federcalcio verto proprio sul reclutamento di nuovi arbitri:
«Per il reclutamento, dopo il doppio tesseramento, la Federazione è disponibile a valutare insieme all’Aia quanti più percorsi si rendano necessari per invertire la tendenza e far risalire il numero di giovani iscritti. Sono convinto che tutti i responsabili, con Gianluca Rocchi in testa, che sta dando risposte concrete, stanno portando avanti un progetto che va supportato perché gli arbitri continuano ad essere una delle eccellenze italiane anche tra dieci e venti anni».