Dopo la riunione del Consiglio federale: «Per il calcio femminile una divisione professionistica, anticamera di una Lega. Così una vera e propria autonomia»
Era fissata per oggi il consiglio federale della Figc, al termine del quale il presidente Gabriele Gravina ha rilasciato delle dichiarazioni. Diversi i temi all’ordine del giorno fra cui la partecipazione Seconde Squadre società Serie A nel campionato di Serie C 2023/2024, alcune modifiche regolamentari, calcio femminile e violenza sugli arbitri.
Su questo ultimo punto Gravina ha dichiarato:
«Abbiamo raddoppiato tutte le sanzioni edittali, inserendo una novità: nel caso in cui ad aggredire arbitri siano coinvolti dirigenti, sono previsti dei punti di penalizzazione in capo alla società, minimo due punti. Basta violenza sugli arbitri».
Fra i temi anche gli stadi per designati per la candidatura ad Euro 2032. Per l’organizzazione di Euro 2032 prevede l’inserimento di 10 città. Queste sono Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona.
«L’Italia è un paese geograficamente complesso: un’organizzazione che coinvolgeva due isole avrebbe penalizzato la nostra candidatura. La scelta è caduta su Cagliari perché ha presentato un progetto in stato molto avanzato, c’era stata anche un richiesta ufficiale da parte della stessa comunità per rientrare nella candidatura, ampliando il numero di spettatori».
Nell’ambito dello sviluppo dell’ambito professionistico del calcio femminile, Gravina ha confermato l’intenzione di creare una “Divisione Professionistica Serie A femminile”. Questa divisione sarà dotata di autonomia gestionale e amministrativa, cui delegare l’organizzazione delle relative competizioni. La sede è confermata presso la sede FIGC:
«Costituiamo una divisione professionistica che è l’anticamera di una Lega. Con questa divisione il calcio femminile comincia ad acquisire una vera e propria autonomia».
Invece, «sull’introduzione delle seconde squadre in Lega Pro dal prossimo anno abbiamo ribadito le considerazioni positive di tutto il sistema calcistico al riguardo. Oggi modificare l’assetto così come è previsto dalla Lega Pro non è possibile».