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Il Napoli e Napoli hanno allestito un clima tossico, il Milan ha lavorato sulle motivazioni (Il Giornale)

“Il Milan ha sempre custodito ed esaltato un dna fatto di tradizioni tramandate, di metodi nell’affrontare e preparare gli eventi e di comportamenti virtuosi”.

Il Napoli e Napoli hanno allestito un clima tossico, il Milan ha lavorato sulle motivazioni (Il Giornale)
AC Milan's Italian coach Stefano Pioli (L) and Napoli's Italian coach Luciano Spalletti hug prior to the UEFA Champions League quarter-finals second leg football match between SSC Napoli and AC Milan on April 18, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Riccardo Signori torna sulla partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League tra Napoli e Milan al Maradona, con l’eliminazione del Napoli dalla competizione europea. Si tratta di una differenza di Dna, di esperienza rispetto ai grandi palcoscenici, scrive, quello che Adriano Galliani

“battezzò “habitat naturale” del Milan, documentato dalle 7 Champions collezionate e dalle finali disputate (11). Col passare degli anni (addirittura 16 sono trascorsi dalla precedente semifinale datata 2007), delle epoche calcistiche (dagli “invincibili” di Sacchi ai “meravigliosi” di Ancelotti) e il ricambio generazionale (gli olandesi Gullit e Van Basten cedettero il passo alla strana coppia slava Boban-Savicevic, poi arrivarono Kakà, Seedorf e Sheva), il Milan ha sempre custodito ed esaltato una sorta di dna che è fatto di tradizioni tramandate, di metodi nell’affrontare e preparare gli eventi e di comportamenti virtuosi”.

Mentre il Napoli e Napoli allestivano un clima tossico, scrive Signori, Pioli e il Milan alimentavano le motivazioni dei giocatori a vincere.

“Sul punto, il Napoli e Napoli hanno allestito un clima tossico dopo la sfida dell’andata. Maldini e Pioli, per contro, hanno alimentato motivazioni straordinarie prendendo spunto dalle polemiche frasi di Spalletti e Juan Jesus, dall’accoglienza pirotecnica dei tifosi sotto l’albergo (fuochi d’artificio sparati fino a notte fonda («mi sono svegliato ma me li aspettavo più belli» la chiosa di Pioli). La scena finale del Maradona è da consegnare al manuale del fair play: tutti i rossoneri, Theo, Calabria e Giroud, in prima fila, a consolare Kvara e ad abbracciare gli altri delusi della compagnia azzurra”.

Il resto, lo hanno fatto i

“fattori calcistici sottovalutati nelle ultime settimane da critici e addetti ai lavori: non hanno visto arrivare il Milan che nel frattempo è stato restituito a una splendida condizione fisica e capace di un piano partita utile per spegnere le luci di Kvara e la forza esplosiva del recuperato Osimhen nella serata di martedì”.

In 18 giorni di aprile, il Milan ha rifilato al Napoli padrone in campionato 6 gol a 1 in tre partite.

“Stefano Pioli può essere considerato più vicino alle idee e al calcio praticato da Ancelotti che a quello ambizioso di Sacchi. Non avendo la stessa collezione di fuoriclasse, ha puntato sulla gioventù migliorandone le perfomances e sull’esperienza dei rari senatori”. 

 

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