Serata surreale al Maradona per la protesta contro De Laurentiis. Napoli irriconoscibile, umiliato dalla squadra di Pioli. Qualcuno fermi i festeggiamenti
Il Milan passeggia a Napoli e sul Napoli: 4-0, e pure con disarmante facilità. Risultato ovviamente più che giusto. E a dir poco preoccupante in vista della doppia sfida di Champions. Una vera e propria umiliazione calcistica. Di fatto un match tra due squadre che sembrano appartenere a due diverse categorie. Da un lato la squadra di Pioli: concentrata, che sa sempre cosa fare, come muoversi, come creare gli spazi e sfruttarli. Dall’altra il Napoli che invece dà l’impressione di essre una formazione di calciatori che si sono conosciuti per la prima volta oggi. Corrono come se stessero sulle uova e giocano per non svegliare il bambino che dorme nell’altra stanza. È una sensazione strana, mai visto il Napoli così. Per fortuna. E ci sembra francamente eccessivo imputare questo stravolgimento all’assenza di Osimhen, a meno di non credere realmente ai superpoteri del nigeriano. E comunque il nigeriano mancherà anche altre partite, su questo è il risultato c’è studiare rapidamente contromisure. Nel Napoli non ha funzionato praticamente niente. Sarebbe troppo lungo l’elenco delle insufficienze. Macchinoso Anguissa, irriconoscibile Lobotka: due nomi per tutti.
Uno degli aspetti paradossali della serata è il cosiddetto sciopero degli ultras napoletani. Da un lato la città è da settimane impegnata a bardarsi a festa senza aver vinto ancora niente. Dall’altro sugli spalti gli ultras protestano contro De Laurentiis e se ne stanno in silenzio tutta la partita, si picchiano anche tra di loro (e non solo tra di loro, a quanto pare), consegnando anche gli spalti (oltre al campo) ai milanisti. A raccontarla sembra una barzelletta: in questa stagione storica, ancora una volta gli ultras “scioperano” (termine improprio, lo sappiamo). A conferma di quanto il comportamento di certa tifoseria sia scollegato da quanto accade in campo. La cronaca racconta che gli ultras insultano De Laurentiis mentre il resto dello stadio li fischia. Si sentono solo i cori dei milanisti che non credono alle loro orecchie e si godono la libertà di insultare e deridere Napoli e il Napoli a casa loro. Un tripudio di autolesionismo, come i festeggiamenti anzitempo di una città che in estate aveva creato un clima irrespirabile contro questa squadra e questo club. Napoli si conferma città costantemente fuori tempo e ahinoi del tutto estranea alla stagione gioiello della squadra..
Ovviamente il silenzio del tifo non può in alcun modo giustificare la non prestazione del Napoli. Ha ragione Spalletti, non si è vinto niente e se si gioca sempre come stasera c’è seriamente da preoccuparsi. A questo punto la Lazio è a sedici punti, in teoria (senza i 15 di penalizzazione) la Juventus a meno dodici. È bene che qualcuno in città apra gli occhi, invece di discutere su come e dove organizzare la festa. Da queste parti è già partita la polemica sul numero chiuso in piazza.
Ma le beghe napoletane non possono far passare in secondo piano la prestazione del Milan. Che segna quattro gol e se ne mangia altri due. Nel primo tempo è Brahim Diaz a dare spettacolo. Al minuto 17 sulla destra si beve Lobotka, alza la testa e davanti a sé ha una prateria. Lancia nello spazio dove Leao si inserisce tra le maglie larghissime e lentissime della difesa azzurra. Kim è nella terra di nessuno, tra lui e Mario Rui c’è uno spazio sterminato. Leao ne approfitta, si inserisce e davanti a Meret lo supera (lo uccella avrebbe scritto Brera) con lo scavetto. Inutile la diagonale di Di Lorenzo.
Al 25esimo Brahim raddoppia direttamente. Leao parte largo e arretrato dalla sinistra, si accentra triangolando con Giroud, allarga a Beennacer il cui cross finisce a Brahim: ha il pallone sul destro, finta all’interno, per dirla alla Sarri Mario Rui va a culo a terra, e di sinistro lo spagnolo batte Meret. Sembra una partita tra squadre di diversa categoria, col Milan che affonda come e quando vuole.
La ripresa inizia con Giroud che si divora il 3-0. Poi, quando il Napoli sembra alzare i ritmi, Leao viene lanciato in porta da Tonali e segna il terzo. La partita finisce qui, ma c’è ancora tempo per un gol in slalom di Saelemakers, di quelli che non ti fanno segnare neanche nelle amichevoli estive contro le squadre di categoria inferiore. Finisce con i milanisti che, forse per solidarietà, cantano anche loro “De Laurentiis figlio di…”