Scrive che Landucci in carriera non è mai uscito dal bon ton, di frase dal sen fuggita. E invece ricorda tutte le polemiche di Luciano: da Guardiola a Maldini, fino a Totti
Ogni posizione dialettica è rispettabile, certo quella assunta oggi dal Giornale, a firma Franco Ordine, è quantomeno surreale. Per Ordine non è un caso che ci sia sempre Spalletti al centro di polemiche e baruffe. Scrive così:
La definizione di Curzio Malaparte sembra spiegare quasi tutto: «I toscani hanno il cielo negli occhi e il fuoco in bocca». Trasferita ai protagonisti del calcio italiano più che il fuoco ci troviamo di fronte ai lapilli che vengono fuori dalla bocca di un vulcano in piena attività. E il pensiero corre subito alla frase «dal sen fuggita» di Marco Landucci, toscano di Lucca, 59 anni spesi nel calcio tra la carriera di portiere (Fiorentina) e quella successiva di allenatore e collaboratore storico di Max Allegri – altro toscanaccio di Livorno – senza mai uscire dai binari del bon ton. Eppure, gli ispettori della procura federale che allo stadio juventino godono di eccellente udito, hanno ascoltato e riferito la frase-scandalo rivolta a Luciano Spalletti («pelato di m.., ti
mangio il cuore») nel pieno di una probabile baruffa tra toscanacci di pelo antico in coda a Juve-Napoli.
E a questo punto Franco Ordine comincia a mettere in rassegna i precedenti di Spalletti.
Curiosamente, sempre Luciano Spalletti è finito al centro di un altro paio di siparietti, questi scanditi da stoccate col fioretto.
Dal battibecco a distanza con Guardiola. A quello, ravvicinato, con Paolo Maldini nel sottopassaggio del Maradona durante Napoli-Milan di campionato. Ordine riesuma anche la vicenda Totti. Fino all’ostentato saluto ad Allegri a Napoli dopo il 5-1 rifilato dagli azzurri alla sua Juventus.
Poi, aggiunge Il Giornale, però Spalletti prova sempre a ricucire.
E alla prima conferenza stampa utile ha dato appuntamento a Guardiola per «un caffè turco» e ricordato a Maldini di custodire la sua maglia numero tre in cima all’albero della cuccagna, la sua collezione privata di maglie doc che è probabilmente unica per la concentrazione di firme prestigiose, segno di particolare stima. Fine dei fuochi toscani. Fino alla prossima puntata, naturalmente.