Alla Gazzetta: «Spalletti? Il presidente mi ha portato i suoi complimenti. L’ho sempre ammirato. Meritava lo scudetto già la sua bellissima Roma».
La Gazzetta dello Sport intervista l’allenatore del Bari, Michele Mignani. Un anno fa festeggiava la promozione del Bari in B. Oggi è gratificato dal terzo posto riconquistato. La Serie A non è lontana. Quanto vale il terzo posto? Mignani risponde:
«Significa che c’è un lavoro di team che funziona. Io sono esordiente, la squadra è neopromossa, abbiamo fatto le cose giuste e questi risultati danno valore al lavoro».
Il Bari è solido e ha il secondo attacco: come nasce una squadra così? Mignani:
«Merito dei giocatori, hanno capito che conta l’equilibrio, saper stare in campo e leggere i momenti, quando bisogna difendersi tutti e quando bisogna attaccare in tanti».
Merito della continuità? Mignani:
«In Serie C tanti giocatori avevano fatto la B, aver dato fiducia al gruppo ha pagato. La continuità ha fatto accelerare i tempi, una cosa importante essendo saliti di categoria».
A Mignani viene chiesto dove si colloca tra un gestore come Ancelotti e un innovatore come De Zerbi:
«Nel mezzo. Non si può gestire se non hai idee, non puoi avere idee senza saper gestire: l’allenatore moderno deve saper fare tutto. E loro lo sono».
E con Spalletti, vista la stessa proprietà, Mignani ha rapporti?
«Il presidente mi ha portato i suoi complimenti. È scontato che io li faccia a lui, ma l’ho sempre ammirato, da Empoli alla sua bellissima Roma che meritava lo scudetto».
Riguardo alla promozione in Serie A e al possibile addio di De Laurentiis alla società:
«Noi in Serie A vogliamo andare, per noi non è un problema. E non lo sarà nemmeno per loro, visto che sono bravi a gestire tutto».