Il neurochirurgo, lo psichiatra, lo psicologo, il medico, il coordinatore degli infermieri, due infermieri e il medico clinico sono accusati di omicidio colposo semplice
Mentre il Napoli sta per scendere in campo al Maradona per affrontare il Milan della sfida di Champions che può significare l’accesso alle semifinali arriva una notizia relativa alla morte dell’indimenticata campione argentino. I cori per Maradona si sono sentiti distinti nel pre partita della sfida tra Napoli e Milan perché il suo ricordo è indelebile nei cuori dei tifosi.
La Camera di Appello e Garanzie del comune di San Isidro di Buenos Aires ha deciso all’unanimità di respingere il istanze di annullamento del processo e di mutamento della qualificazione giuridica della causa. Il tribunale ha deciso all’unanimità di confermare il dibattimento dell’indagine penale in modo che gli otto imputati decadrebbe dovuto ricevere Maradona – siano processati per il presunto reato di omicidio semplice commesso con eventuale dolo.
Diego Maradona, è morto a Buenos Aires il 25 novembre 2020 a seguito di un “edema polmonare acuto causato da un’insufficienza cardiaca cronica”.
Il giudice Carlos Fabián Blanco, uno dei membri del tribunale, ha affermato che le prove allegate al caso consentono di considerare “consolidata” l’accusa relativa al contributo che ciascuno degli otto imputati “avrebbe apportato allo stato di salute della presunta vittima, considerato il ruolo e le funzioni che avrebbero avuto” nel ricovero domiciliare di Maradona, “sarebbero stati determinanti nell’esito fatale”.
Gli otto imputati sono accusati di omicidio colposo semplice, che prevede una pena da 8 a 25 anni di reclusione. Non è ancora stato reso noto quando si svolgerà il processo.
La Razon specifica che gli imputato sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Díaz, il medico che ha coordinato l’assistenza domiciliare dell’ex calciatore, Nancy Forlini, il coordinatore degli infermieri, Mariano Perroni, l’infermiere Ricardo Omar Almirón, l’infermiera Dahiana Gisela Madrid e il medico clinico Pedro Di Spagna.