Napoli si conferma città che per tradizione è impreparata alle vittorie. I giocatori tutti irriconoscibili, a partire da Kim
Le pagelle di Napoli-Milan 0-4 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. L’incredibile quaterna rossonera conferma la convinzione napolista, cara Ilaria, che il Napoli vincerà lo scudetto nonostante Napoli e le sue nocive propaggini lazzare, ultras e no, contro l’odiato Pappone. Roba da non crederci, appunto. Se poi vogliamo passare alla cronaca, c’è poco da registrare. Piuttosto una domanda da laici che hanno fatto il militare a Cuneo come noi: la serata storta può capitare, ma perché proprio contro il Milan, sull’onda di un’attesa spasmodica? Per quanto riguarda il povero Meret c’è solo da ringraziarlo: con le sue parate ha evitato un’umiliazione ancora maggiore – 6
Ne ho contate tre di parate, anche abbastanza importanti, ma la vergogna provata di fronte allo scempio del silenzio delle curve mentre i milanisti ci prendevano giustamente per il sedere potrebbe avermi offuscata. Aggiungo che Meret è stato l’unico a provare a svegliare i compagni dall’incantesimo in cui sembravano essere piombati. Ha battuto le mani più volte davanti alle loro facce, per cercare di dare loro la carica, mentre la difesa veniva penetrata come burro dai rossoneri che avevano praterie sconfinate in cui giocare dopo partite di nulla. Poi, ovviamente, anche lui è stato preso dalla depressione di fronte a quello che vedeva – 6
DI LORENZO. L’incipit al solito pugnace illude. L’Euroappuntato fa il suo ingresso nel tunnel degli orrori con il primo gol del lusitano risorto qui e ora (che ciorta, eh?) – 4
Il risveglio del Rafa che ride è una delle cose che più mi ha dato fastidio della serata di ieri. Leao lo ha ridicolizzato ed è difficile da digerire – 4
RRAHMANI. A metà degli anni settanta, sempre a proposito di orrori, c’erano dei filmetti tipo “La notte dei resuscitati ciechi”. Ecco, lui e Kim mi hanno fatto venire in mente quegli zombi senza vista, che si muovevano a casaccio – 4
Una delle sensazioni che mi imbarazzano di più è provare imbarazzo per il comportamento di un’altra persona (la ripetizione è voluta: l’imbarazzo mentre scrivo è ancora tanto). Il modo in cui Leao ha ridicolizzato pure lui in occasione del terzo gol mi lascia una sensazione di tristezza infinita. Ieri ho provato imbarazzo per diverse cose e persone. Una di queste è stata sicuramente Amir – 3,5
KIM. In aggiunta a quanto sopra: nella madrepatria coreana, il Monaco Guerriero ha confessato di avere avuto un crollo in nazionale. Diciamo pure che per bilanciare la figuraccia nella terra natìa è crollato pure stasera. E il gol concesso a quella mezza pippa di Saelemaekers, gli vale un voto in meno – 3
Totalmente irriconoscibile. Imbarazzante anche lui e su due dei gol dei rossoneri (il terzo e il quarto). Qui però sta all’allenatore, secondo me, valutare lo stato psicofisico del suo giocatore. E vedendo com’è sceso in campo Kim non voglio credere che non abbia manifestato segni di cedimento anche appena tornato dalla Nazionale, in allenamento: era ridotto troppo male. A volte non è peccato cambiare qualcosa, far rifiatare qualcuno, fare una mossa imprevedibile, puntare su qualcuno più debole, forse, ma più lucido. La panchina non è che è qualcosa che ad un certo punto non si usa più. Certo, poi ci sono altri risvolti psicologici da considerare, è chiaro: tipo che se Spalletti non lo avesse schierato affatto la crisi di Kim sarebbe potuta diventare più grande e durare più di una partita, ma non si può tenere in campo uno che non ricorda nemmeno lontanamente quello che abbiamo visto per due terzi del campionato. Quello di ieri semplicemente non era Kim – 3
JUAN JESUS dall’80’. Senza voto
Ecco, per esempio si poteva provare un po’ prima con Juan – senza voto
MARIO RUI. Difficilmente Marittiello è stato così inguardabile in difesa. I primi due gol lo vedono in qualche modo protagonista in senso superfantozziano – 3,5
Irritante nella sua superficialità e supponenza e imbarazzante anche lui nella scivolata scomposta sulla finta di Diaz. Un disastro – 2
ANGUISSA. Un peso morto dall’inizio, perdendo palle su palle, anche una importante nell’area milanista sullo zero a zero – 3
Sul centrocampo del Napoli ci sarebbe da aprire un libro. Da perno del gioco a buco nero che ieri ha risucchiato sia Anguissa che Zielinski – 2
LOBOTKA. Una prestazione come ai tempi di Mister Veleno. E ho detto tutto – 4
Persino il fallo da ammonizione: ha perso la testa pure lui – 4
ELMAS dal 68’. Cambi inutili perché fatti troppo tardi. Vale anche per Ndombele e Lozano – senza voto
Sono assolutamente d’accordo. Mandare in campo qualcuno con una situazione del genere è inutile oltre che controproducente – senza voto
ZIELINSKI. Stasera la terra di mezzo azzurra era il regno del vuoto cosmico – 3
Ti ricordi quando prima ho parlato di imbarazzo? Ne ho provato anche per Zielinski – 2
NDOMBELE dal 68’. Vedi alla voce Elmas. Senza voto
Senza voto
POLITANO. Solo ghirigori dannosi e irritanti – 3,5
La cocciutaggine non la tollero, non in una situazione di difficoltà come quella di ieri. Se sbatti contro Hernandez per una, due, tre, quattro, cinque volte, non c’è una ragione al mondo per ostinarti a chiuderti nell’angolo da solo per poi franare sotto i suoi colpi. Nemmeno una – 1
LOZANO dal 68’. Vedi alla voce Elmas. Senza voto
Senza voto
SIMEONE. Stasera fare e farsi domande sull’assenza di Victor Victoria è roba da giornalisti e tifosi dementi. Il Cholito paga il disastro collettivo – 5
E anche qui siamo d’accordo – 5
RASPADORI dal 76’. Poteva far segnare il Che Kvara ma non lo vede e gli chiede scusa. Ma è una minuzia che non conta nulla ai fini del risultato – 5
Dopo che hai passato 76 minuti in panchina a guardare lo scempio è anche naturale che gli occhi speri di chiuderli il prima possibile – senza voto
KVARATSKHELIA. Una magnifica azione al 10’: è l’unico che cerca di combinare qualcosa – 5,5
Quella magnifica azione e poi il nulla – 3,5
SPALLETTI. D’accordo, la squadra non è mai entrata in campo, come si dice in questi casi. Col Milan è la seconda disfatta interna dopo la Lazio. Potrebbe essere una questione di pressione includendo la sconfitta al Meazza contro l’Inter? Tante domande e nessuna risposta. Lascerei da parte la stanchezza tout court anche se qualche dubbio su Anguissa e Zielinski me lo farei venire. In ogni caso c’è da accogliere totalmente il suo appello e riporre le bandiere “che illudono”. Del resto Napoli è una città che per tradizione è impreparata alle vittorie, figuriamoci se è capace di vivere in modo normale e nordico una lunga vigilia come questa. Cara Ilaria faccio a te e ai nostri quattro lettori gli auguri di Buona Pasqua: il 7 aprile è Venerdì Santo e all’ora di Lecce-Napoli io farò la processione nera del Cristo Morto nel mio paese – 5
Stamattina straccerei tutte le bandiere e i nastri azzurri di cui la città è già piena. Mi fanno arrabbiare forse più della sconfitta terribile di ieri. Festeggiare prima di aver vinto è da imbecilli. Non conta se l’impresa è possibile, strapossibile o quasi certa. E’ da poveretti festeggiare prima di avere la certezza: è da supponenti, da arroganti, da gente che non rispetta gli avversari né se stessi. Se poi addobbi di festoni interi quartieri e poi vai allo stadio e stai in silenzio perché i prezzi di Champions sono alti, allora meriti di essere appeso ad uno di quegli striscioni mentre ti prendono come bersaglio per le freccette. Inqualificabili, anzi, vergognosi i curvaioli che hanno optato per uno sciopero che ci ha messo in faccia anche lo scuorno dei milanisti venuti a cantare nel nostro stadio senza nessuno che coprisse la loro voce. Agli scioperanti, dunque, zero. Quanto a Spalletti… se la squadra naufraga, il comandante naufraga insieme a lei almeno nei voti – 3
RAPUANO. Del tutto incapace di arbitrare una partita del genere – 3