Il circo surreale di Zelig De Laurentiis, il baluardo Di Lorenzo, Elmas cambia troppi ruoli, con Lobotka si accendono le luminarie
Le pagelle di Napoli-Verona 0-0 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Napoli conferma la sua atavica vocazione alla sceneggiata – con Aurelio Commodo versione Palummella che fa una pace fantozziana – e il Napoli va in campo distratto e svogliato. Per fortuna che l’80 per cento del possesso palla (record stagionale) mette al sicuro o quasi il giovane Meret, che in ogni caso rischia la burla finale – senza voto
L’unica cosa da segnalare è aver neutralizzato la solita imbucata del guastafeste Lasagna – 6
DI LORENZO. Come a Milano il migliore in campo ancora una volta. Fa l’attaccante di complemento e anche in difesa si fa notare. Solo che il voto è più basso di mercoledì scorso, visto che lì gli azzurri hanno giocato nettamente meglio di oggi – 6,5
Il vero baluardo del Napoli è lui. Dà serenità solo a guardarlo mentre dialoga con l’arbitro e i compagni, per non parlare del modo in cui riesce a coprire ogni ruolo in campo, a partire da quello più lontano dalle caratteristiche di un difensore, ovvero il proporsi costantemente in attacco. Con Simeone out e Raspadori a mezzo servizio, prima dell’ingresso di Osimhen è sembrato che l’unico che potesse fare gol, nel Napoli, fosse proprio Di Lorenzo, che infatti ci va vicino due volte. Se proprio dovessimo trovare una pecca, indicherei il non essere andato a smorzare subito la rabbia di Osimhen per il taglio dei secondi di recupero finali: se l’arbitro avesse deciso di punire Victor in qualche modo sarebbe stata una fine disgraziata – 7
KIM. Il Monaco Guerriero si cimenta sempre più spesso nelle risalite ardite per offendere e poi ripiega stoicamente a chiudere. Sacrifici su sacrifici per espiare il peccato giallo del Meazza – 6,5
Non commette errori, né in fase difensiva né quando si propone in avanti – 6,5
JUAN JESUS. Giovanni Gesù ha il piglio giusto per difendere ma i suoi lanci per ripartire sono lenti e imprecisi – 6
Chiamiamole manovre di avvicinamento, per quanto lente – 6
OLIVERA. L’uruguagio ha quel tratto arcigno che manca a Marittiello e che viene buono in partite come queste, in cui l’arbitro dà licenza di picchiare. Eppoi là davanti è vispo ma sfortunato – 6
Forse è meno coinvolto dai compagni nel gioco, rispetto a quello che accade con Mario Rui, ma la tecnica e l’intelligenza di gioco sono indubbie – 6
ANGUISSA. Rispecchia il carattere odierno di questo Napoli, tra stanchezza e apatia. Uno spreco, perché quando si sveglia, Zambo diventa un pericolo per i gialloblù – 5
Non il solito, straordinario, Anguissa – 5,5
DEMME. Alla prima da titolare, il calabro-teutonico gestisce con disciplina e ordine ma gli manca il tamburo per battere il ritmo (e non poteva essere altrimenti) – 5,5
Non è al livello degli altri centrocampisti del Napoli, ha mesi di solitudine in panchina sulle spalle e diverse attenuanti a suo favore. Il fatto è che quando sei abituato allo straordinario – vedi Lobotka, Anguissa, ecc. – vedere l’ordinario in campo ti sembra un po’ come guardare la mediocrità. Non è tutta colpa sua, insomma – 5,5
ZIELINSKI dal 64’. Prova a fare l’hombre vertical epperò si perde nel solito velleitairismo. Ed è ormai da parecchio che non gli riesce un colpo risolutore, di quelli che in partite come queste servono come il pane – 5
Per nulla decisivo. Ma Zielinski quante volte è stato decisivo? – 5,5
ELMAS. A furia di cambiare ruolo è entrato in una fase perdurante di confusione. Speriamo non sia una crisi d’identità – 5
Opaco e impreciso, il posto da titolare gli dona meno di quello da subentrato – 5
LOBOTKA dal 72’. Lui e Victor Victoria sono come quei tipi brillanti che arrivano a una festa che è un mortorio e all’improvviso tutto s’illumina e si comincia a ballare – 6,5
L’hai detto benissimo. Entra lui e si accendono le luminarie (che poi brillano con Osimhen) – 7
POLITANO. Talvolta supera l’uomo e là davanti è comunque il più vivace – 6
Una buona partita, considerando che non c’erano punte a cui servire palla. Ma un attaccante non dovrebbe anche segnare qualche gol in più? – 6
ZEDADKA dall’84’. Senza voto
Senza voto
RASPADORI. Giacomino è ancora in fase di rodaggio, perdipiù l’autobus proveniente da Verona gli impedisce di incidere – 5
Parecchio anonimo e anche impreciso, gli concedo l’attenuante del pullman veronese che gli si è piazzato davanti – 5
OSIMHEN dal 72’. Victor Victoria appare come un santo e prende immantinente una traversa – 6,5
Entra lui e i difensori del Verona, compreso il portiere, tremano. La traversa spaccata è l’emblema della sua potenza – 7
LOZANO. E’ una partita, Ilaria, in cui c’è pochissimo da raccontare e questo vale soprattutto per il Bambolo messicano – 5
Mi ero dimenticata che Lozano potesse giocare anche a sinistra. Per fortuna è stata una questione di emergenza – 5
KVARATSKHELIA dal 64’. Ahi, ahi Kvara: è un po’ di partite, Ilaria, che lo guardo con più attenzione degli altri e noto una certa fatica nell’andare via (non dico volare). Speriamo bene per martedì – 5,5
E’ sembrato andare a risparmio. O almeno me lo auguro – 5
SPALLETTI. In questa prima metà d’aprile il Napoli ha perso due volte, vinto con parecchio sedere a Lecce e pareggiato oggi. Decisamente poco, in attesa del martedì finale della trilogia col Milan. Ovviamente non è il caso di fare drammi in campionato, anche perché oggi la notizia è il circo surreale di “Napoli siamo noi”, laddove risorge l’anima populista del presidente. DeLa è uno Zelig imprevedibile, che si fa berlusconianamente concavo e convesso – 5
Il turnover è stato giusto. La partita noiosa e soporifera. Mi è sembrato di tornare indietro di un anno – 5
ARBITRO LA PENNA. Ripeto la mia solfa prediletta: l’arbitraggio all’inglese lasciamolo agli albionici – 4