POSTA NAPOLISTA – A Salerno hanno atteso il ritorno “in patria” degli eroi che hanno evitato la festa del Napoli, si comportano come le città del Nord
Caro direttore, adoro il Napolista, ma sono un “chiagnazzaro”, proprio uno di quelli che tu non sopporti e, quindi, spesso mi limito a leggervi e mi tengo alla larga.
Ma mi farebbe piacere aprire un dibattito per chiedere a: antropologi, sociologi, opinionisti (oltre che a te) perché i “campani non napoletani” ci detestano, almeno in ambito calcistico. Avrei mille aneddoti da raccontare, ma mi limito a dire che i tifosi della Salernitana hanno atteso il ritorno “in patria” degli eroi del rettangolo verde, capitanati dal mister Paulo Sousa, per tributare loro una standing ovation: hanno impedito che proprio dopo Napoli-Salernitana si potesse festeggiare lo scudetto, il terzo, dei partenopei.
Sui social ci sono migliaia di video in cui i salernitani si dichiarano ostili alla maglia azzurra e chiedono rispetto per i granata dell’Arechi: “A Salerno non festeggiate la vittoria degli azzurri, ognuno festeggi nella propria città”.
Sforzandomi al massimo, trovo una spiegazione se analogo comportamento è dei bergamaschi, dei veronesi, dei valdostani. Ma nella “mia” regione, proprio no. Non capisco. Tanti amici e il sottoscritto saremmo felici se in Serie A potessero gareggiare le squadre di Avellino, Benevento, Salerno, Caserta. Proviamo simpatia anche per Cavese, Juve Stabia e altre squadre minori (per l’amor di Dio, “minori” è riferito alle serie in cui militano). Perché, invece, “loro” ci detestano ma sarebbe meglio dire “odiano”? Vi prego, non tirate in ballo la centralità del capoluogo di regione. In Lombardia ci sono migliaia di tifosi nerazzurri e rossoneri, in Piemonte i club Juve sono centinaia e nel Lazio tifare per la Roma o per la squadra di Maurizio Sarri non è considerato peccato. Sarò ingenuo, sprovveduto, impreparato, ma chiedo una spiegazione.