«L’anno scorso siamo stati anche un po’ contestati perché siamo usciti dalla lotta allo scudetto. E ora che ce l’abbiamo a portata di mano, priviamo la squadra del tifo?»
Luciano Spalletti in conferenza alla vigilia della partita di campionato tra Napoli e Verona che si giocherà domani alle 18. Anticipo dovuto all’impegno di Champions previsto per martedì prossimo tra Napoli e Milan.
Osimhen s’è allenato in gruppo, verrà convocato?
«Le sue condizioni sono buone, riunione con i medici. Sarà convocato. L’obiettivo è arrivare il meglio possibile a martedì».
Turnover ragionato o qualcosa di più?
«Chiunque scenda in campo domani, deve farlo sapendo di esser protagonista di una delle partite più importanti del campionato. Qualcosa si cambierà. Non dieci giocatori. Kim abbiamo intenzione di farlo giocare. Qualcuno riposerà perché lo stress psico-fisico è stato enorme».
Quanto è soddisfatto dell’adattamento in 10 uomini?
«Era l’esordio nei quarti di finale e tutti hanno parlato di nervosismo di squadra. Io parlerei di maturità, di atteggiamento che ha avuto la squadra. C’è stata una crescita importante. Una squadra non può non essere lucida e pericolosa in dieci uomini. Abbiamo avuto molti atteggiamenti corretti. Anche nella personalità ci vedo qualcosa di migliorato».
Le sue parole forti sul tifo hanno smosso qualcosa
«Se si mette Spalletti contro i suoi tifosi, viene fuori qualcosa di forte. Il mio è un appello perché in questo momento l’unica cosa da fare è stare tutti uniti e compatti, rimanendo guidati dall’amore per il Napoli. Non voglio entrare nel merito dei contrasti. È incomprensibile privare questo gruppo del supporto di cui abbiamo detto che abbiamo bisogno. Abbiamo sempre detto che è un aiuto fondamentale avere il pubblico al nostro fianco. L’anno scorso siamo stati anche un po’ contestati perché siamo usciti dalla lotta allo scudetto. Ora che ce l’abbiamo a portata di mano, priviamo la squadra del tifo? Poi non so chi abbia ragione. Ora è il momento di perdersi dentro l’amore per il Napoli. Non ce l’ho con nessuno».
Come si fa a non pensare al Milan?
«La partita di domani è doppiamente importante. Se la vinciamo, ce ne mancano ancora tre per vincere lo scudetto. Ce ne mancano ancora quattro. Non trovo motivo con quest’obiettivo a pensare alla partita di martedì. Dentro la testa e dentro gli occhi dobbiamo avere la foto del bello che abbiamo davanti. Il Verona è fondamentale anche per arrivarci meglio alla partita col Milan. Quando sono arrivato a Napoli, la partita contro il Verona simboleggiava uno dei momenti più bassi della storia del Napoli. Ora può essere il punto più alto e importante della storia di questo club. Siamo partiti dal punto più basso e ora ci giochiamo nel punto più alto».
Le insidie col Verona?
«Il Verona è allenato bene, è una squadra che ha messo in difficoltà tantissimi avversari, anche nella trasferta con la Juventus. Le insidie sono tantissime ma le nostre motivazioni sono molto più forti e molto più alte».
Di Lorenzo e Lobotka come stanno? Avranno un turno di riposo?
«Di Lorenzo e Lobotka stanno bene entrambi, valutando il motore dei due calciatori. Se c’è da pensare a un riposo, è più Lobotka che Di Lorenzo. Anche l’altro meriterebbe di tirare un po’ il fiato».
Sul preparare la partita prima della Champions e poi il Milan.
«Sono maturi e attenti a sapere mettere in fila quel che abbiamo davanti. Abbiamo la possibilità di andare ancora più vicini a questo scudetto. Abbiamo il ritorno della partita di Champions che è il match più in bilico di tutti. E se ripeteremo una prestazione del nostro livello, tutto può succedere. Devono pensare a ripetere una prestazione cui ci hanno abituato e tutto è possibile».
Il Napoli nel finale sembrava stare meglio del Milan.
«Negli ultimi dieci minuti, inferiorità numerica, bolgia dello stadio, stavamo perdendo, si sono viste molte qualità della nostra squadra. Anguissa e Kim sono una perdita importante ma conosco bene la mia squadra e sono sicuro che offrirà una prestazione di livello. Fatti tutti i dovuti conti, siamo convinti di giocarci le nostre chance».
Raspadori come sta? Può reggere 90′? Osimhen lo vedremo qualche minuto?
«Raspadori è venuto fuori da quel lungo infortunio, lo abbiamo ributtato dentro perché avevamo questa necessità. Lo ringraziamo per la sua disponibilità. Forse se ci fosse bisogno di 20 minuti di Osimhen, si può valutare di utilizzarlo».
Quando incideranno i dettagli in questa fase? Se si sale sul treno giusto…
«Ci può essere sempre una soluzione per ogni situazione. Ho una squadra forte, non solo negli undici ma anche in chi ha giocato di meno».
sSquadra stanca per il poco turnover?
«Non lo so, la mia squadra è quella che ha vinto più di tutti. Ci può essere qualcuno che è stanco ma poi nelle scelte fatte e abbiamo sempre pescato bene. In questa partita dobbiamo fare un po’ di attenzione. Ci sono stat epoche ore di differenza. Qualcosa cambieremo. Kvaratskhelia può darsi che parta dalla panchina e utilizzarlo per un minutaggio inferiore durante la partita».
Chi gioca centravanti? Riposerà anche Meret?
«Ci ho pensato chi far giocare là davanti. Centravanti gioca Raspadori. Meret è uno di quelli che dura meno fatica di tutti, ssendo portiere. Ma ci sono anche valutazioni da fare, questa non gliela dico».