Un settimanale tedesco ha prodotto le risposte dell’ex campione con l’AI. Il risultato è inquietante. La famiglia farà causa
Un giornale ha “intervistato” Schumacher con l’intelligenza artificiale. L’ira della famiglia
Un settimanale tedesco, il “Die Aktuelle”, ha pubblicato un’intervista a Michael Schumacher, con le risposte prodotte dall’intelligenza artificiale. Ha sbattuto l’ex campione della Ferrari, da 10 anni in un vegetativo dopo un incidente sugli sci, in prima pagina con tanto di foto e titolone “Michael Schumacher, la prima intervista“.
Dentro ci sono risposte un po’ inquietanti, tipo
“La mia vita è completamente cambiata dall’incidente. È stato un periodo orribile per mia moglie, i miei figli e tutta la famiglia. Sono rimasto ferito così gravemente che sono rimasto per mesi in una specie di coma artificiale, perché altrimenti il mio corpo non avrebbe potuto affrontare tutto”.
La famiglia, che da 10 anni tiene uno strettissimo riserbo sulle condizioni di Schumacher, con accesso limitato alle persone a lui più vicine, s’è arrabbiata. E ha deciso di intraprendere un’azione legale contro il giornale.
Schumacher, dieci anni dopo (DICEMBRE 2023)
Repubblica dedica una pagina a Michael Schumacher che il 29 dicembre 2013 ebbe sugli sci l’incidente che ha stravolto la sua vita. Da allora è cominciata un’altra esistenza su cui c’è il più stretto riserbo dei familiari. Scrive Repubblica:
Il reale stato salute di Michael, che compie 55 anni il prossimo 3 gennaio, non lo conosce nessuno.
Dieci anni di solitudine. Senza Michael, o almeno senza quello Schumacher delle domeniche felici, delle macchine soprattutto rosse, del sogno di una generazione.
L’emittente tedesca Ard rivela che il momento chiave è stato quello dei soccorsi, arrivati subito dopo la caduta di Michael, alle 11.15. Il giornalista Jens Gideon ha parlato con uno dei maestri di sci di Meribel, il quale sostiene che nessuno si rese conto della gravità delle condizioni di Schumacher, ingannati forse dal fatto che il pilota era cosciente. Da qui la decisione di trasportarlo con l’elicottero nel piccolo ospedale di Moutiers e solo più tardi a Grenoble. Minuti sprecati, per il testimone, che al tedesco rimprovera l’errore di aver sciato in una giornata dove «era palese non ci fosse abbastanza neve». I fatti raccontano: trauma cranico, emorragia cerebrale, due interventi chirurgici, il coma di quattro settimane, il trasferimento a giugno 2014 in un centro di Losanna, infine il ritorno a casa, a Gland.