La regista vincitrice Triet: «Il sistema neoliberista sta mercificando la cultura francese». La ministra: «Senza i soldi del governo il suo film non sarebbe nato»
Polemica politica vera al Festival di Cannes. La giuria presieduta dal regista svedese Robert Ostlund ha incoronato Anatomy of a Fall. E il discorso della regista Justin Triet non è certo stato improntato al politicamente corretto. Ha attaccato il governo Macron.
Riporta Avvenire:
Emozionatissima, la regista ha chiamato sul palco tutto il cast e ha detto: «Dal momento che mi avete dato la parola, non mi limiterò a esprimere solo la mia gioia. Da settimane vanno in scena contestazioni epocali e unanimi contro la riforma delle pensioni, soffocate con la violenza. Il sistema neoliberista sta mercificando la cultura francese, sta uccidendo il cinema. Dedico questo premio alle giovani registe perché quando ho iniziato io l’ambiente era molto, molto ostile».
Ha vinto una donna, dunque, e Jane Fonda ha ricordato quando è venuta a Cannes per la prima volta «e non c’era nessuna regista in concorso e neppure ci sembrava che fosse qualcosa di strano, quest’anno ce ne sono state sette. È storico ma in futuro sarà la normalità».
Le discours engagé de Justine Triet, réalisatrice de “Anatomie d’une chute”, au moment de recevoir la Palme d’Or de ce 76ème @Festival_Cannes.#Cannes2023 pic.twitter.com/yEQXaCIlrX
— france.tv cinéma (@francetvcinema) May 27, 2023
Le Parisien riporta le reazioni al discorso di Justine Triet.
Il ministro della Cultura Rima Abdul Malak ha immediatamente reagito al discorso del regista sul suo account Twitter. “Felice di vedere la Palma d’oro assegnata a Justine Triet, la decima per la Francia!”, comincia così. Poi per aggiungere: “Ma sgomenta per il suo discorso così ingiusto. Questo film non avrebbe potuto vedere la luce senza il nostro modello francese di finanziamento del cinema, che consente una diversità unica al mondo. Non dimentichiamolo».
Un punto di vista condiviso da Roland Lescure, ministro responsabile dell’industria. «Anatomia dell’ingratitudine di una professione che aiutiamo tanto… e di un’arte che amiamo così tanto!», scrive su Twitter.
Il sindaco repubblicano di Cannes David Lisnard, da parte sua, ha scritto «i vincitori venuti da tutto il mondo hanno ricevuto il loro premio con gioia e rispetto», c’è stata «una sola lamentela politica, quella della regista francese» che lui paragona «al discorso di un bambino viziato e così conformista».
Heureuse de voir la Palme d’or décernée à Justine Triet, la 10ème pour la France ! Mais estomaquée par son discours si injuste. Ce film n’aurait pu voir le jour sans notre modèle français de financement du cinéma, qui permet une diversité unique au monde. Ne l’oublions pas.
— Rima Abdul Malak (@RimaAbdulMalak) May 27, 2023