Lo racconta Cazzullo sul Corsera: una banda di nordafricani fotografava col telefonino i Qr code di chi era in fila e entravano al posto loro
Ai cancelli di Inter-Milan la truffa dei Qr-Code. Aldo Cazzullo, nella rubrica delle lettere sul Corriere della Sera, racconta di una truffa in atto martedì sera a Milano ai cancelli di San Siro per assistere al derby di Champions tra Inter e Milan.
Nella coda dell’ingresso i giovani spettatori avevano tutti il Qr code sullo smartphone, ben nascosto, ma i più grandicelli brandivano in mano, orgogliosi e ansiosi, il foglio stampato. Una banda di nordafricani — si può dire? È razzismo? No, è un fatto — fotografava col telefonino i Qr code e poi se la svignava, per entrare allo stadio al posto dell’ignaro malcapitato. Così all’ingresso si era creato un capannello di paganti cui il lettore diceva «già entrato», con gli addetti che non sapevano bene cosa fare ma avranno senz’altro trovato una soluzione, e bambini che piangevano per mano a padri angosciati per averli delusi (e per le decine, a volte centinaia di euro spesi). Ai tempi di Nixon si diceva che un elettore repubblicano è un democratico cui hanno rubato la macchina; quel capannello diventerà più modestamente un pacchetto di voti per Salvini (che ha sbagliato tweet pure ieri sera mettendo insieme il derby e l’alluvione).