Alla vigilia Cuadrado aveva sollevato dubbi sui piani tattici di Allegri e ieri proprio lui è stato uno dei peggiori, con i due compagni
Massimiliano Allegri contro Di Maria, Cuadrado e Chiesa. Titola così Repubblica, un pezzo a firma di Emanuele Gamba. Il tecnico della Juventus si è sentito tradito dai suoi tre giocatori, contro il Siviglia, nella semifinale di Europa League persa ieri sera. Ecco perché, nelle interviste post partita, Allegri ha elogiato soltanto i giovani in squadra e non i “veterani”.
Alla vigilia Cuadrado aveva espresso perplessità sulla tattica di gioco della Juventus. Aveva detto
«Se lasciamo il palleggio al Siviglia diventa difficile, quindi dovremo stare alti, pressarli alti. Se il mister ce lo permette…».
Gamba scrive:
“Non era una boutade, quella di Cuadrado. C’era una parte della squadra, o perlomeno lui, in disaccordo sui piani di Allegri e guarda caso proprio il colombiano è stato tra i peggiori. Con lui, Di Maria: un altro che vive di malavoglia la filosofia allegriana, essendo abituato a ben altri modi di fare. Tra Real, United e Psg, ha passato una vita a obbligare gli altri a difendersi, mentre giovedì era lui era l’uomo più avanzato della Juve e stava a 35 metri da Szczesny. Il terzo ad aver deluso profondamente è stato Chiesa, un giocatore confuso: anche lui non si è mai preso con Allegri, che prima dell’infortunio del gennaio 2022, è bene ricordarlo, non lo trattava da titolare fisso e aveva dei dubbi (per altro tutt’ora non chiariti) sul suo ruolo”.
Non a caso ieri Allegri aveva mandato in campo i giovani Gatti, Iling e Kean, sottolinea Repubblica, pur avendo in panchina alternative più esperte.
“Alla fine Allegri si è detto contento sia della tattica (“era quella giusta”) sia delle scelte, mentre non lo è stato dell’atteggiamento di chi di esperienza ne aveva a palate e non c’era motivo che patisse né l’atmosfera né il peso della responsabilità: Di Maria, Cuadrado, Chiesa”.
Con Cuadrado il rapporto è finito da un po’, scrive Gamba: il colombiano, il cui contratto scade a giugno, non sarà rinnovato. Se dovesse arrivare qualche offerta la Juventus non lo tratterrà. Chiesa, invece, non si muoverà da Torino “anche perché il suo cartellino è svalutato dopo una stagione e mezza perduta tra infortuni e prestazioni scadenti e inoltre è considerato dalla società un simbolo del nuovo corso“.
Repubblica scrive anche di Di Maria:
“se fino a un mese fa la dirigenza era convinta che provare a confermarlo fosse la cosa giusta (il contratto del Fideo scade il mese prossimo, ma con il rinnovo accederebbe ai benefici del decreto crescita e dunque il secondo anno costerebbe al lordo sensibilmente meno), dopo le ultime deludenti settimane quella certezza traballa, anche se perdere Di Maria significherebbe dover investire molti soldi per il cartellino di un titolare di primo livello. Ma quando Allegri dice “a fine stagione faremo il punto, dobbiamo restare lucidi e valutare bene tutto” non è escluso che si riferisca anche a questo. E potrebbe portare le immagini della partita ieri come prova documentativa”.