Editoriale di Tuttoudinese: «Dai napoletani mi attendo un minimo di rispetto, i tifosi Udinese sono stati fin troppo accomodanti»

Gli scontri di ieri sera dopo il triplice fischio di Udinese-Napoli non sono di certo passati inosservati. Anzi anche a Udine sono stupiti da quanto accaduto. Più per i ritardi della polizia che per le violenze ai tifosi azzurri. Il portale Tutto Udinese scrive un editoriale a firma Stefano Pontoni:
“E invece è stata, fin dal principio, una serata gestita malissimo e salvata in parte soltanto dall’intelligenza dei tifosi bianconeri, ancora una volta dimostratisi corretti e fin troppo accomodanti (comportati così a Bergamo o a Verona e vediamo cosa succede). Eppure ora l’Italia intera, i grandi media (andate a leggere quel che scrive Gazzetta, come ci apostrofa Mentana) ci dipingono come dei violenti, puntano il dito soltanto contro di noi. Siamo stati il primo stadio in Italia senza barriere, non è un caso. Udine è una piazza tranquilla, rispettosa, amichevole ma a tutto c’è un limite. No, non possiamo essere soltanto noi la causa di quel che è successo. Non lo posso accettare. Aggressori perché non accettiamo la festa del Napoli? Questa versione non rappresenta assolutamente la realtà dei fatti. A parti invertite cosa sarebbe successo?”
Già ieri Pontoni, sempre su Tutto Udinese, avvisava sempre con un editoriale i possibili rischi della festa napoletana a Udine. Di seguito alcuni estratti:
“ Lo dico apertamente, senza tanti giri di parole. A me, da giornalista (ma soprattutto da tifoso) dello scudetto partenopeo non me ne importa assolutamente niente. Il Napoli non è la mia squadra e mai lo sarà. Anzi, che venga a festeggiare nel “mio” stadio mi dà anche (sportivamente) fastidio. Non è questione di odio a prescindere, di essere dei “tifosoidi antisportivi” ma di fede e soprattutto di rispetto per i colori della mia terra e per tutti i tifosi che con la loro passione li difendono ogni santa domenica. Punto, non c’è molto altro da aggiungere. Dai napoletani, invece, mi attendo un minimo di rispetto, di correttezza come è doveroso che sia quando si va in casa d’altri. Ci sarà tutto il tempo per le feste e per gli eccessi una volta rientrati all’ombra del Vesuvio. Il “Friuli”, permettemelo, è la nostra casa, densa di storia e di significati e va rispettata come d’altronde andrebbe rispettato il “Maradona” se fossimo a parti invertite (magari). Vincere sì, perculare no. Spero che tutti fili liscio, quello è l’importante. Che sia una bella serata di sport, che non succedano “porcherie” dentro, fuori e intorno allo stadio, che si possa giocare in un clima sereno e che si possa parlare soltanto di calcio e non, come accaduto più volte in passato, di altro. Confido nell’intelligenza e nella correttezza di entrambe le tifoserie”.