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Elkann non ha gradito le parole di vittimismo di Allegri dopo il ko a Empoli (CorSport)

Jacobelli: ieri ha chiamato il tecnico riaffermando che vincere è l’unica cosa che conta e che la Juve deve affrontare le avversità a petto infuori

Elkann non ha gradito le parole di vittimismo di Allegri dopo il ko a Empoli (CorSport)
Db Torino 27/05/2019 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni della Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: John Elkann

John Elkann non ha gradito le parole di vittimismo pronunciate da Allegri dopo la sconfitta di Empoli. Ieri ha chiamato il tecnico per dirglielo e per ribadire l’essenza della Juventus: vincere ad ogni costo, perché il club è superiore, anche di fronte alle avversità e alle sconfitte. Lo scrive Xavier Jacobelli sul Corriere dello Sport.

“La telefonata c’è stata. Ieri mattina. John Elkann ha chiamato Allegri per sapere, capire e soprattutto riaffermare l’essenza della Juve: la superiorità del club anche di fronte alle avversità, alle sconfitte. All’imprevisto. Pare che non abbia gradito quella quota di vittimismo trasferita dallo spogliatoio subito dopo la serataccia di Empoli: vincere è l’unica cosa che conta; la sconfitta, anche se su più fronti e in circostanze assurde quanto le dinamiche dei processi, un passaggio da affrontare a petto infuori”.

Dopo la sconfitta di Empoli, ai microfoni di Dazn, Allegri aveva dichiarato:

«L’aspetto psicologico è fondamentale, un quarto d’ora prima della partita eravamo secondi. Si può dire tutto. Un contro è giocare da secondi e un’altra in cui devi vincere l’ennesima partita. Ogni volta che rimettiamo la testa fuori, ci mettono sotto. Ieri in allenamento i ragazzi erano vuoti. Questa squadra merita qualche attenuante. Bisogna parlare con la società. Sapere dove si gioca, se ci faranno eventualmente giocare l’Europa League. Bisogna fare programmi senza vendere cose che non si possono vendere. Non si può dire che il prossimo anno la Juve può vincere. Sarebbe da vigliacchi abbandonare la Juventus. Noi sul campo siamo secondi in classifica, non siamo dei robot, i ragazzi non sono dei robot. Questa storia è uno stillicidio. È una mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora. È incredibile. A questo punto basta. Dopo tanto buio ci deve essere la luce. Prima di stasera eravamo la seconda difesa insieme alla Lazio. Davanti abbiamo avuto poca percentuale realizzativa. Bisogna essere lucidi per preparare l’anno prossimo. È una roba che manda fuori di testa, a livello psicologico è allucinante. Era meglio la sentenza definitiva due mesi fa».

E ieri Elkann gli ha risposto, in un certo modo. A margine dell’inaugurazione della terza cattedra dedicata all’Avvocato Agnelli all’Università Bocconi di Milano, ha dichiarato:

«È un momento difficile in campo e fuori campo, la Juventus ha sempre affrontato le avversità e si è sempre rafforzata nelle avversità. Oggi ho parlato con il nostro allenatore Allegri. Sente la responsabilità della nostra storia ed è determinato con la nostra squadra ad affrontare le due prossime partite per meritare l’Europa in campo».

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