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Festa scudetto, il prefetto Palomba: «il morto nella sparatoria non c’entra con i festeggiamenti»

Il Prefetto ha smentito i 200 feriti comunicati dagli ospedali di Napoli. L’agenzia Agi riporta parla di 203 feriti, di cui 4 coinvolti in una sparatoria

Festa scudetto, il prefetto Palomba: «il morto nella sparatoria non c’entra con i festeggiamenti»
Napoli 16/03/2023 - riunione comitato di ordine e sicurezza pubblica / foto Image nella foto: Claudio Palomba

L’Agenzia Agi riporta il computo dei feriti dopo la festa scudetto andata avanti per tutta la notta a Napoli. Negli ospedali sono arrivato oltre 200 feriti. Fra loro anche 4 feriti da arma da fuoco, di cui uno è deceduto. Diversi poi i feriti da arma bianca e dallo scoppio di petardi.

Di seguito il testo dell’agenzia:

Sono 203 i feriti arrivati nei pronto soccorso degli ospedali di Napoli gestiti dall’Asl Napoli 1 durante la notte dei festeggiamenti per lo scudetto. In questo computo ci sono i 4 coinvolti in quella che sembra una sparatoria, di cui uno è deceduto. Dei 203, 38 erano codici bianchi, 65 Verdi, 75 gialli e 22 rossi”.

E ancora:

Oltre ai 4 colpiti da proiettili, ci sono persone con ferite da coltello, persone con ferite alla mano per scoppio di petardi, persone con lussazioni di spalle, persone con frattura di polsi e arti, persone con traumi oculari per colpi o petardi, persone con fratture del setto nasale, persone con ferite lacero contuse per incidenti o cadute, persone con traumi cranici, persone assistite per attacchi di panico, crisi asmatiche per inalazione fumogeni, e una in overdose di cocaina. Tra i codici verdi 3 poliziotti aggrediti. Assistiti dopo le 3 ubriachi e persone che avevano fumato droghe“.

Questa mattina il prefetto di Napoli ha chiarito la dinamica che ha coinvolto il ragazzo deceduto per ferita da arma da fuoco. A Sky Tg 24, Palomba ha dichiarato che il morto ed i feriti di arma da fuoco sono tutti legati ad un episodio che non ha nulla a che vedere con i festeggiamenti per lo scudetto. Sui 200 feriti, il Prefetto ha smentito i numeri comunicati dagli ospedali.

«Le persone si trovavano in piazza per vedere la partita, ma l’uccisione dell’uomo è assolutamente slegata rispetto ai festeggiamenti. Quello che mi preme sottolineare è il senso di responsabilità dei napoletani: ieri c’era un divieto di circolazione ed è stato largamente osservato; c’erano dei varchi con uomini delle forze dell’ordine a presidiarli. La macchina dell’organizzazione ha funzionato».

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