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Garanzini: lo scudetto del Napoli è una lezione a buona parte d’Italia e d’Europa

Su La Stampa. Bilanci in ordine, un mercato capolavoro. La forza della squadra è nella sua spina dorsale. Solo il City è stato all’altezza del miglior Napoli

Garanzini: lo scudetto del Napoli è una lezione a buona parte d’Italia e d’Europa
Mg Udine 04/05/2023 - campionato di calcio serie A / Udinese-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Lo scudetto del Napoli è una lezione a buona parte d’Italia e d’Europa. Lo scrive Gigi Garanzini su La Stampa. De Laurentiis ha garantito bilanci in ordine ed equilibrio finanziario, il mercato è stato un capolavoro, Spalletti ha distribuito tutte le sue conoscenze tecniche e tattiche.

Garanzini scrive:

“Profuma di buono questo terzo scudetto del Napoli, anzi d’antico. Pur nella sua estrema modernità calcistica. Di buono, innanzitutto perché è uno scudetto sostenibile: verrebbe da dire green, se non fosse che è così splendidamente azzurro, in sintonia cromatica totale con cielo e mare. I bilanci in ordine, l’equilibrio economico finanziario perfettamente rispettato: una lezione in piena regola a buona parte del resto d’Italia – e d’Europa – che arrivando da Napoli ha un valore davvero fuori ordinanza. Un mercato capolavoro, con tante grandi firme in uscita e altrettanti carneadi in entrata. Carneadi per noi, Kim e Kvara, per dirne un paio: non certo per chi li seguiva e li covava da tempo. E pacchi dono distribuiti con disinvoltura a club di prima grandezza: il Fabian Ruiz in versione parigina mette persino tristezza per quanto s’è imbolsito”.

Ma c’è anche profumo di antico. La forza di questo Napoli è nella sua spina dorsale, tutti i suoi giocatori sono stati determinanti.

“D’antico, perché pur essendo modernissimi i canoni di gioco attraverso cui si snoda il calcio di questo Napoli, la forza imprescindibile della squadra è nella sua spina dorsale: portiere, centrale difensivo (in altri tempi e in un altro football si chiamava libero) regista e centravanti”.

Garanzini li cita tutti e per tutti spende parole al miele. E poi c’è Spalletti. La squadra che ha imbastito il tecnico è stata straordinaria. Solo il City, scrive, è stato all’altezza del miglior Napoli.

“Intorno a quest’asse portante, che sa un po’ di ripasso della grammatica d’una grande squadra, Spalletti ha distribuito tutta la sua sintassi. Corti, compatti, armonici. Avanzate corali, in ampiezza, raggruppamenti su un fronte per favorire il cambio sull’altro, la pazienza che serve a creare il varco e se non c’è si ricomincia e lo si cerca altrove. Nel panorama europeo di stagione solo il miglior City è stato all’altezza del miglior Napoli. Che ha segnato molti più gol di tutti e ne ha pure presi di meno”.

E questo in un campionato che ha sfornato due semifinaliste di Champions, due di Europa League, e una di Conference.

 

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