Il comunicato-delirio della Curva Nord: “Non saremo spettatori di altri interisti che non hanno le competenze per sostituirci”
Gli ultras dell’Inter non vogliono finire a fare le cose come “i tifosi normali” per trovare un biglietto per la finale di Champions. Perché loro “hanno fatto i sacrifici”. E minacciano rappresaglie, scioperi, magari nella finale di Coppa Italia con la Fiorentina, se la società non interverrà “a difesa di chi quei cori e quelle coreografie le crea e le studia nei minimi particolari per testimoniare un amore che in questo momento si sente tradito”.
L’ultimo comunicato della Curva Nord è un lodevole esempio di letteratura del metaverso: la dimensione ultraterrena abitata dagli ultras nella quale il loro status è riconosciuto per meriti acquisiti da club e società civile. Sono gli stessi ultras che a novembre del 2022 evacuarono a schiaffoni un intero settore dello stadio in Inter-Sampdoria a causa dell’omicidio di Vittorio Boiocchi, capo ultrà già coinvolto, in passato, in un’indagine per estorsione all’Inter.
Quella violenza, nella nota-sfogo pubblicata su Facebook in attesa della finale di Champions, viene definita “i drammatici eventi che han colpito la curva a fine anno passato”. Ora dicono che stanno “compiendo con grande fatica un percorso per meritarci il rispetto del popolo interista e dalla società stessa”.
Sono gli stessi che ad un certo punto, un mesetto fa, con la squadra che andava avanti in Europa ma perdeva in campionato si dissero combattuti su cosa fare: tifare o non tifare? Scelsero di continuare a tifare… anche in quel caso la facero passare come una concessione, un sacrificio.
Il problema adesso è che vorrebbero la prelazione per i biglietti della finale di Champions in Turchia. E scrivono: “Non è pensabile che il tifo organizzato debba mettersi in coda con le centinaia di migliaia di interisti che da tutto il mondo hanno desiderio di assistere ad un incontro unicamente in virtù dell’importanza che ricopre. Interisti come noi di certo ma che per lo più durante l’anno non hanno sicuramente compiuto mai alcun sacrificio per esser costantemente presenti ne in casa ne in trasferta. Come Curva Nord non accetteremo passivamente di vederci relegati a spettatori di altri interisti (che non potranno certo avere le competenze e le capacità per sostituirci nella guida del tifo) senza prendere una decisa posizione già a partire dall’incontro di domani qualora non ottenessimo rassicurazioni”.
“Ci aspettiamo da una società che non si fa – giustamente – scrupolo di impiegare i nostri cori e le nostre coreografie per trasmettere a tutti gli interisti il più profondo senso di appartenenza alla famiglia nerazzurra, che sappia intervenire a difesa di chi quei cori e quelle coreografie le crea e le studia nei minimi particolari per testimoniare un amore che in questo momento si sente tradito”.
Ah queste società “senza scrupolo” che “impiegano i cori” dei tifosi… Dove andremo mai a finire.
Update: stranamente l’Inter non se li è filati, e la Curva Nord ha emesso un nuovo comunicato per dire che “le auspicate rassicurazioni” non sono arrivate, e che il loro comunicato “non ha sortito alcun effetto”. Pertanto “per rispetto della nostra dignità ci asterremo dal tifo per tutto il primo tempo” della finale di stasera contro la Fiorentina.