“È stato una leggendaria disfatta”. Le autorità hanno la sindrome della catastrofe incombente e non sono in grado di organizzare i trasporti
Comune e Prefettura hanno deciso di replicare, per stasera e domani, il piano per la festa scudetto del Napoli messo in atto già domenica, per Napoli-Salernitana. Stasera, però, non ci saranno mezzi pubblici, mentre domani saranno prolungati fino alle 2. In conferenza stampa il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi («Partiamo dalla soddisfazione per aver dato, domenica, una bellissima immagine della città di Napoli»), e il prefetto Palomba («Ci tengo a dirlo pubblicamente: l’esperimento di domenica ha avuto aspetti estremamente positivi»), si sono detti soddisfatti per come ha funzionato il piano. Dichiarazioni, scrive La Verità, che mostrano il totale scollamento delle istituzioni con la realtà dei fatti.
“Sta in queste due frasi, pronunciate ieri mattina al termine dell’ennesimo tavolo istituzionale convocato per annunciare l’ennesimo programma per la sicurezza della festa per lo scudetto del Napoli, il totale scollamento dalla realtà di chi ha la responsabilità di governare la terza città d’Italia. Quello che Manfredi e Palomba definiscono un successo, infatti, è stata una leggendaria disfatta, poiché la chiusura alle auto di una enorme zona della città, domenica scorsa, è stata accompagnata da un totale fallimento per quel che riguarda il servizio di trasporto pubblico”.
Un fallimento che il Napolista ha documentato in più articoli, compreso il racconto del regista napoletano Francesco Patierno, che ha sottolineato il fatto che sia stato solo per miracolo che non ci è scappato il morto.
Il quotidiano riporta alcune testimonianze di chi, in quell’inferno, ci si è trovato costretto. Una donna racconta:
«Sono rimasta ferma su un treno della metro insieme ai miei figli e ai nipoti per due ore, finché non ci hanno avvertito che non sarebbe mai partito a causa di problemi sulla linea».
E un’altra cittadina:
«Dopo aver chiuso tutto il centro alla circolazione di auto e moto ci saremmo aspettati un vero potenziamento dei mezzi pubblici, invece abbiamo assistito all’ennesimo scempio con scene di panico all’interno della stazione di piazza Garibaldi, con lunghe file e attese di un’ora e tanti bambini. Senza parlare del ritorno dove molti treni sono stati soppressi».
E ancora, le parole di una giovane mamma:
«Nessuna metro straordinaria, gente che si sentiva male, sono stata costretta a spendere 25 euro di taxi per
raggiungere Fuorigrotta. Al rientro c’era il delirio all’ingresso della metro, avevo la bimba con me che si stava sentendo male e ci hanno fatto passare».
Eppure, oggi e domani si replica, come annunciato ieri da sindaco e prefetto. La Verità scrive:
“Una minaccia o una promessa? Non si sa: quello che si sa è che a Napoli c’è profonda tristezza per l’immagine che
questi comportamenti delle istituzioni stanno restituendo della città. Una drammatizzazione esasperata e controproducente di quello che sarà un evento di festa che si ripete, in occasione di successi sportivi significativi, in ogni parte del mondo”.
Il quotidiano si sofferma anche sul ritorno della squadra da Udine. L’orario e il luogo dell’atterraggio sono un segreto di Pulcinella.
“Grottesco poi il tema del segreto (di Pulcinella, è il caso di dirlo, visto che si verrà comunque a sapere) sul rientro
della squadra azzurra da Udine in caso di risultato positivo: sindaco, prefetto e presidente sono terrorizzati dalla prospettiva dell’accoglienza festosa all’aeroporto, come del resto già accaduto, senza alcun tipo di problema, lo scorso 23 aprile, dopo la vittoria a Torino contro la Juve”.
De Laurentiis, ieri, a tal proposito, ha detto:
«Quando torna la squadra da Udine? Sono fatti nostri. Dobbiamo tornare in sicurezza. Probabilmente atterreremo a Capodichino in tarda mattinata di venerdì, o nel pomeriggio. La libertà di stampa deve essere sempre garantita, ma voi dovreste coadiuvare le istituzioni e il Calcio Napoli per prevenire incidenti. Certe volte meno si parla e meglio è».
Il commento de La Verità, sempre sul sindaco e sul prefetto e sul loro modo di gestire la festa:
“Una richiesta di autocensura accompagnata da un sorriso, ma indicativa della sindrome da catastrofe incombente che attanaglia, in questi giorni di allegria, le autorità cittadine, che non dovrebbero fare altro che gestire la viabilità, organizzare un servizio di sicurezza decente e potenziare il servizio di trasporto pubblico per qualche ora, senza esasperare gli animi. Se fossero in grado di farlo, naturalmente”.