Sanzionato anche Pavel Nedved per poco più di 32mila euro. Le ammende incluse nell’accordo di patteggiamento per la questione stipendi
Il Tribunale federale nazionale ha accettato il patteggiamento della Juventus sul filone “manovra stipendi”: solo un’ammenda di 718.240,00 euro per il club bianconero. Non ha invece accettato il patteggiamento l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che quindi andrà a processo il prossimo 15 giugno. La Juventus, in cambio dell’accordo e dell’ammenda, rinuncia a qualsiasi futuro ricorso. Nel dispositivo pubblicato ci sono anche ammende per gli altri dirigenti della Juventus coinvolti nell’inchiesta, tra cui Paratici, Cherubini e Nedved.
Nello specifico, 47mila euro per Fabio Paratici, poco più di 35mila per Pavel Nedved, poco più di 32mila per Federico Cherubini.
Di seguito tutti gli importi delle ammende.
- per la società Juventus FC Spa, euro 718.240,00 (settecentodiciottomiladuecentoquaranta/00) di ammenda;
- per il sig. Fabio Paratici euro 47.000,00 (quarantasettemila/00) di ammenda;
- per il sig. Pavel Nedved, euro 35.250,00 (trentacinquemiladuecentocinquanta/00) di ammenda;
- per il sig. Federico Cherubini, euro 32.500,00 (trentaduemilacinquecento/00) di ammenda;
- per il sig. C. G., euro 18.500,00 (diciottomilacinquecento/00) di ammenda;
- per il sig. Paolo Morganti, euro 15.000,00 (quindicimila/00) di ammenda;
- per il sig. Giovanni Manna, euro 11.750,00 (undicimilasettecentocinquanta/00) di ammenda;
- per il sig. S. B., euro 10.000,00 (diecimila/00) di ammenda.
La Gazzetta scrive:
“Una super multa di 718mila euro e la rinuncia a tutti i ricorsi. Il Tribunale federale battezza l’accordo trovato fra la procura federale e il club bianconero nell’udienza sulla manovra stipendi, il secondo filone nato dall’invio delle carte dell’indagine penale “Prisma” della procura della repubblica di Torino. A questo punto i dieci punti della penalizzazione delle plusvalenze sono da considerare passati in giudicato. Per scrivere l’ultima parola, però, bisognerà aspettare le decisioni dell’Uefa. «Ora si può guardare con maggiore serenità al futuro», ha commentato Gabriele Gravina“.
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