ilNapolista

«La Var non protegge gli arbitri, sottolinea solo la loro incapacità» (Die Zeit)

Polemiche infinite anche in Germania. Il settimanale: “Qualsiasi tecnologia è intelligente solo quanto la persona che la utilizza”

«La Var non protegge gli arbitri, sottolinea solo la loro incapacità» (Die Zeit)
Db Liverpool (Inghilterra) 08/03/2022 - Champions League / Liverpool-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mateu Lahoz

Ad un certo punto bisognerà tirare una linea, sulla Var. Una linea internazionale, perché ormai i difetti della tecnologia applicata agli arbitri nel calcio sono un caso ovunque. In Italia come in Inghilterra (in Premier più che altrove), e anche in Germania le polemiche non si spengono mai.

Il settimanale tedesco Die Zeit riassume il tutto con un’analisi persino banale: “Ciò che doveva proteggere gli arbitri espone inesorabilmente le loro debolezze. Prima della var, gli arbitri potevano far valere almeno le circostanze attenuanti: la partita veloce, la visibilità pessima, una brutta giornata, può succedere. Agli arbitri era permesso di commettere errori. Erano solo persone che lavoravano”.

Ma adesso, “se gli arbitri prendono ancora decisioni sorprendentemente sbagliate, con tutto l’aiuto tecnico che hanno, non credi più nel fallimento momentaneo, ma nell’incapacità”.
Il Die Zeit si riferisce agli arbitri Var, che in Germania esaminano “le molteplici riprese in super slow motion da diverse angolazioni, in condizioni di laboratorio in un seminterrato di Colonia, non influenzate dal pubblico dello stadio”. Come gli italiani nel centro di Lissone.

“A volte le prove video possono proteggere gli arbitri, ma più spesso sembra esporre i loro fallimenti. Qualsiasi tecnologia è intelligente solo quanto la persona che la utilizza o la controlla. E data la storia recente dell’arbitraggio tedesco, non sorprende il motivo per cui il dibattito in Germania sia particolarmente acceso. Gli arbitri tedeschi sono rimasti indietro a livello internazionale. Non ottengono più grandi partite”.

ilnapolista © riproduzione riservata