Se chiudi la città devi anche garantire un servizio di trasporto pubblico per andare e tornare dallo stadio. Si spera che domenica vada meglio
Per fortuna, scrive Monica Scozzafava sul Corriere della Sera, stavolta il buon senso delle istituzioni napoletane ha prevalso e Udinese-Napoli non è stata anticipata come paventato alla vigilia. Insomma, non è stata fatta la stessa scelta (difficile da comprendere) fatta per Napoli-Salernitana. Comune e Prefettura, però, hanno ribadito lo stesso piano traffico e trasporti adottato già domenica. Un piano che non è che abbia funzionato proprio come si deve, in particolare dal punto di vista dei trasporti. La gestione è stata raccapricciante, ha messo in pericolo i cittadini, quasi trasformando la festa per lo scudetto del Napoli in una gara di sopravvivenza.
Su questo punto si sofferma il Corriere della Sera. Va benissimo, scrive la Scozzafava, chiudere la città con la mega isola pedonale, ma bisogna anche assicurare un servizio adeguato di trasporto pubblico, cosa che non è accaduta domenica. L’inferno che si è creato in città è inaccettabile.
“Giuste, giustissime le ampie isole pedonali ma l’inferno che si crea attorno è inaccettabile. Ci si augura che domenica in occasione di Napoli-Fiorentina al Maradona quando verranno riproposti i divieti, ci sia un adeguato servizio di trasporto pubblico. Metrò non funzionante a causa di un guasto a un treno, gente stipata come sardine nelle poche corse della Cumana a disposizione, autobus stracolmi e taxi inesistenti fino alle 10 della sera: questo è accaduto. Gli occhi del mondo sono puntati sul club sportivo esempio in Europa di calcio sano ma anche sulla città trasformata degli ultimi anni. Lo sguardo non è più duro: la percezione è cambiata perché Napoli è cresciuta, maturata. Ma l’architrave costruito attorno allo scudetto ha generato antiche ironie, dato forza ai luoghi comuni. La prevenzione è opportuna: va bene chiudere la città (per fortuna stavolta senza spostare le gare) ma al tempo stesso occorre garantire il trasporto pubblico per andare e tornare dallo stadio”.