Dopo il ko in Champions: «De Ketelaere deve crescere. Sarebbe stato più semplice andare su un giocatore come Dybala, ma il club avrebbe condiviso? No».
Dopo la sconfitta contro l’Inter in semifinale di Champions, il direttore tecnico del Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa sottolineando quanto sia apparso evidente il divario rispetto ai nerazzurri negli ultimi quattro derby milanesi. A Sport Mediaset, Maldini ha dichiarato:
«Il divario con l’Inter è reale, nelle ultime 4 partite non c’è stata gara. Oggi è stata giocato un pochino meglio, ma compromessa da quella dell’andata. È una maniera quella dell’Inter di giocare che ci dà fastidio e non riusciamo a trovare contromisure, poi abbiamo fatto fatica anche contro squadre meno forti dell’Inter nell’ultimo periodo. Il percorso non è finito. Abbiamo il dovere di provare a qualificarci tra le prime quattro, aspettando poi cosa succederà alla Juventus. Essere arrivati in semifinale è stata una grandissima cosa, anche inaspettata».
Maldini ha proseguito:
«Voto alla stagione? Sarebbe 8. L’abbiamo detto l’anno scorso: non siamo strutturati ancora per competere su due competizioni, lo abbiamo detto allo stampa e ai nostri proprietari, lo sanno benissimo. Essere tornati a questo livello deve essere sfruttato, anche a livello economico investendo per rimanere fra le prima quattro e fare bene in Italia».
A Sky Sport, a Maldini è stato chiesto un parere su De Ketelaere.
«De Ketelaere è un esempio di giocatori che devono crescere, è normale. Sarebbe stato molto più semplice e molto meno oneroso per noi andare su un giocatore come Dybala all’inizio dell’anno. Ma sarebbe stato un acquisto giusto per il nostro progetto? Sarebbe stato giusto e condiviso dalla proprietà? No. Sappiamo che abbiamo un’idea e abbiamo la volontà di costruire una squadra giovane e talentuosa. Quando prendi ragazzi giovani si rischia, si rischia che facciano fatica. È stato così per Tonali il primo anno, è stato sicuramente così per Charles quest’anno, ma questa è la nostra idea di calcio, la nostra idea di come investire. È una cosa condivisa con la proprietà. Se avessi dovuto fare una formazione più forte oggi magari avrei fatto un altro tipo di mercato. Non è così perché abbiamo un progetto che stiamo sviluppando insieme. Ci vuole tempo, essendo sempre consci che siamo il Milan. Questo lo sappiamo, chi meglio di me lo può sapere che abbiamo sulle spalle una storia grandissima?».